I più interessanti input dal mondo della Formazione. I parlamentari: “Stiamo verificando per cercare riscontri”. Intanto in altre parti d’Italia i Cinquestelle lavorano per replicare l’iniziativa.
Vola il sito anticorruzione del M5S. A due settimane dal via il portale realizzato dai parlamentari regionali e nazionali Cinquestelle ha raccolto oltre 200 segnalazioni di affari poco chiari e presunti traccheggi all’ombra della pubblica amministrazione e della sanità. Molte in forma anonima, alcune con tanto di nome e cognome, indirizzo e-mail e perfino recapito telefonico. La voglia di scoperchiare i pentoloni, dove ribolle il torbido e di mettere un freno al malaffare evidentemente è tanta. Il recentissimo e clamoroso caso Helg per i deputati è l’ennesima conferma che l’ operazione 2.0 sia giusta, come del resto sembrano confermare i primi, confortanti, segnali.
“Ci sono segnalazioni di tutti i tipi”, afferma Giulia Di Vita, la parlamentare della Camera che, assieme alla collega di Montecitorio Giulia Grillo, e al deputato all’Ars Stefano Zito, è la principale promotrice dell’iniziativa lanciata il 17 febbraio scorso alla presenza del magistrato Ferdinando Imposimato e di Davide del Monte, direttore di Transparency international.
”Alcune denunce sembrano veramente interessantissime. E’ ovvio che tutto va preso con le pinze ed analizzato con la massima attenzione, alla ricerca di riscontri che ci possano portare a denunciare tutto alla magistratura”.
Numerosissime segnalazioni sono relative ad appalti e al mondo del lavoro. Segnalazioni nel mondo della sanità raccontano di sprechi e attrezzature inutilizzate. Tra i più gettonati, però, è il mondo della Formazione professionale, mai come in questi anni finito sui giornali e spesso anche per vicende di cronaca nera.
“Ci è stata segnalata una vicenda – afferma Giulia di Vita – che se dovesse trovare conferma sarebbe addirittura clamorosa. Stiamo cercando i primi riscontri, anche se non sarà facile trovarli, ma faremo di tutto per farlo”.
L’idea dei sito-sentinella era nata in origine per contrastare la corruzione in Sanità, cosa che ingoia grossissime fette di denaro pubblico.
“Gli ultimi episodi di cronaca e gli ultimi arresti in Sicilia in altri settori – dice Stefano Zito – ci hanno convinto ad allargare il campo d’azione. In Sanità la corruzione non è solo di tipo macro, come quella relativa alla spesa farmaceutica, ma è anche micro e si estrinseca nel dipendente infedele che chiede un telefonino nuovo o nella banconota da 100 euro per velocizzare una pratica. Potrebbe annidarsi anche nella mancata trasparenza delle pubbliche amministrazioni, nei bandi scritti male o cuciti su misura”.
“I numeri della corruzione – prosegue Zito – stanno diventando impressionanti, come testimonia un recente studio sulla percezione della corruzione, realizzato dall’università di Goteborg, che vede la Sicilia quasi in fondo (148° posto su 172 regioni) in una classifica che piazza più in basso la popolazione regionale che percepisce di più la corruzione”.
Secondo lo stesso studio ancora peggiore la situazione in sanità (159° posto su 172).
Una prima cosa che salta agli occhi esaminando le prime segnalazioni sbarcate nel sito è la poca voglia di denuncia alla magistratura. Pochi, infatti, alla domanda del form che chiede espressamente se alla segnalazione seguirà una denuncia, rispondono “lo farò”. A frenarli è spesso la convinzione che tutto finirebbe comunque in un binario morto, o, più concretamente, la paura di ritorsioni o, addirittura, di perdere il posto di lavoro.
“I medici, per fare un esempio – afferma Giulia Grillo – sono imbavagliati addirittura da norme contrattuali che li espongono a pesanti provvedimenti disciplinari che possono arrivare anche al licenziamento. Mi riferisco ai punti B e C del comma 8 dell’articolo 5 del contratto collettivo nazionale per le professioni mediche e veterinarie, che condannano le diffamazioni verso il pubblico. Dove per diffamazione può essere facilmente intesa la denuncia di un episodio corruttivo o di mala gestio all’interno dell’azienda sanitaria”.
Il sito creato in Sicilia ha l’ambizione di fare scuola. In Campania e Toscana, altri nell’area Cinquestelle hanno manifestato interesse per l’operazione varata nell’isola e stanno pensando di replicarla.
Per fare le segnalazioni basta accedere al form presente nel sito www.segnalazioni5stelle.it. Si può accedere anche dawww.sicilia5stelle.it, cliccando nel banner in alto. E’ opportuno corredare le segnalazioni di più dettagli possibile, specie per quelle anonime. “Altrimenti – dicono i deputati – si correrebbe il rischio di non riuscire a farle fruttare”.
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Grazie, Tony Gaudesi