All’interno di un’azienda agricola, tra i filari di pomodorini doc ragusani, erano state piantate 15.000 piante di marijuana alte fino a 2 metri di altezza.
Le analisi in fase di elaborazione stabiliranno qualità, principio attivo e il valore di mercato al dettaglio di milioni di euro.
I poliziotti hanno utilizzato anche un drone per individuare l’area oggi sottoposta a sequestro.
25 investigatori della Polizia di Stato hanno impiegato circa 24 ore per estirpare tutte le piante, pesarle e sottoporle a sequestro.
La Polizia di Stato – Squadra Mobile e Commissariato di Vittoria – ha tratto in arresto GURRIERI Carmelo, nato a Vittoria (RG) il 07.01.1965 (pregiudicato), per coltivazione di marijuana del tipo cannabis sativa (quella più forte con effetti da c.d. “sballo”).
Lunedì pomeriggio, gli uomini della Squadra Mobile e del Commissariato di Vittoria, dopo aver ricevuto una notizia in ordine ad una probabile piantagione che emanava un forte odore di marijuana, davano avvio ad una breve quanto proficua attività d’indagine.
Al fine di individuare la zona, i poliziotti hanno utilizzato un drone per non farsi riconoscere da chi solitamente è messo a distanza per verificare eventuali accessi nell’area da parte degli agenti di Polizia.
Dopo aver individuato l’area con esattezza e l’effettiva presenza delle serre in quella zona, i poliziotti si sono appostati tra i filari di pomodori e lentamente alcuni agenti sono arrivati fin dentro le serre senza farsi notare da eventuali sentinelle.
L’arrestato aveva coltivato, lungo tutto il perimetro, pomodorini doc ragusani e fave, piante che raggiungo diversi metri d’altezza così da “coprire” quello che c’era all’interno.
Nel contempo altri uomini della Squadra Mobile di Ragusa e del Commissariato di Vittoria, rimanevano appostati per individuare chi gestiva le serre. Dopo ore di appostamento veniva notata un’auto che faceva ingresso nell’azienda e successivamente dentro un casolare. Alcuni minuti dopo, l’uomo usciva e si recava all’interno degli impianti serricoli per irrigare ed a quel punto, avendo avuto certezza che l’uomo fosse il coltivatore, gli agenti di Polizia lo bloccavano.
L’uomo ammetteva immediatamente le proprie responsabilità, peraltro più che evidenti, collaborando con i poliziotti ma senza fornire alcun dettaglio sui probabili complici.
La perquisizione dell’intera area permetteva di scovare un piccolo caseggiato dove veniva effettuata l’essiccazione e i numerosi prodotti fertilizzanti utilizzati per favorire la crescita delle piante.
Subito dopo l’arresto i poliziotti hanno dovuto richiedere l’ausilio di un agronomo per effettuare la campionatura e indicare la tipologia di cannabis presente nelle serre.
Difficilissimo accertare il numero esatto di piante coltivate ma si aggira intorno a 15.000 e l’altezza variava tra i 50 ed i 150 cm con picchi di quasi 2 metri.
L’aspetto operativo di particolare difficoltà in questi casi consiste nel sequestro della sostanza stupefacente, considerate le ingenti quantità che costituiscono un vero e proprio record.
Dopo aver effettuato la campionatura in presenza dell’arrestato, gli uomini della Polizia di Stato hanno dato avvio alle fasi di estirpazione per il successivo sequestro. Numerosi poliziotti liberi dal servizio sono stati richiamati e la mattina del primo maggio, sin dalle prime luci dell’alba, hanno dato avvio alle operazioni di pesatura e sequestro. In ausilio è stato richiesto l’impiego di idonei camion per la raccolta di tutta la marijuana ed il trasporto.
Le operazioni di raccolta e pesatura sono durate oltre 16 ore ed hanno permesso di accertare che il peso complessivo di tutta la marijuana raccolta si aggira intorno ai 6.500 kg.
I 30 uomini della Polizia di Stato impiegati per le attività di sequestro hanno lavorato senza alcuna sosta per paura che potesse far buio e dover interrompere le operazioni. La droga è stata scortata ed è vigilata costantemente, considerato l’immenso valore commerciale della stessa. La sostanza stupefacente sarà distrutta non appena ottenuto il risultato delle analisi di laboratorio che cura l’ASP di Ragusa.
L’arrestato dopo essere stato identificato compiutamente dalla Polizia Scientifica è stato condotto in carcere a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa.
“La Polizia di Stato di Ragusa ha ottenuto un risultato record in ordine al numero di piante e di chilogrammi sequestrati, assicurando alla giustizia il responsabile, grazie al sacrificio quotidiano degli uomini e delle donne della Squadra Mobile e del Commissariato di Vittoria”
“La lotta al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti continua su ogni fronte. E’fondamentale colpire ogni anello della catena, dallo spacciatore c.d. di piazza, alle organizzazioni criminali dedite al narcotraffico, dal corriere con ingenti quantità, al coltivatore diretto di marijuana, il tutto con un unico obiettivo, preservare la salute dei più giovani ed assicurare alla giustizia i criminali”.
IL DIRIGENTE LA SQUADRA MOBILE
Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato
Dott. Antonino Ciavola