Palermo, 17 agosto 2017: Il Governo nazionale, in assoluta solitudine, ha deciso che la “Via della seta”, programma multimiliardario di investimenti da parte di operatori cinesi, non passerà attraverso i porti siciliani, offrendo solo la disponibilità degli snodi portuali di Trieste-Venezia e Genova. Lo comunica l’On. Vincenzo Vinciullo, Presidente della Commissione ‘Bilancio e Programmazione’ all’ARS
Si tratta di una decisione del tutto ingiustificata e priva di ogni logica di natura logistico-portuale, frutto solo della debolezza dei nostri rappresentanti al Parlamento nazionale, in quanto il terminale marittimo di Augusta è l’unico porto dell’Italia centro-meridionale in grado di accogliere il cosiddetto “gigantismo navale”.
Per capire i motivi per i quali è stata assunta questa assurda decisione e per evitare che simili ingiustizie si ripetano in futuro, ho presentato l’interrogazione parlamentare n.4446, affinché i porti siciliani, e in modo particolare quello di Augusta, non vengano più esclusi senza valide motivazioni da simili opportunità che, ha concluso l’On. Vinciullo, porteranno ingenti somme nelle città i cui porti sono stati indicati dal Governo nazionale, lasciando invece a “bocca asciutta” la città di Augusta e la provincia di Siracusa, che, invece, possiedono tutti i titoli ed i requisiti per poter far parte della “Via della seta”.