.
Siracusa, 17 gennaio 2018: Dopo la mia nota del 28 dicembre 2017 all’Assessore regionale delle Attività Produttive e al mio successore alla presidenza della Commissione Bilancio, On. Riccardo Savona, con la quale contestavo il trasferimento delle quote di partecipazione al capitale dell’IAS dall’ASI di Siracusa all’Irsap, cosa che era avvenuta con D.D.G. n.2441/8S del 23/10/2017, immediatamente, l’Assessorato regionale della Attività Produttive, con D.D.G. n.02 del 4/01/2018 ha revocato il provvedimento da me contestato. Lo comunica Vincenzo Vinciullo.Di conseguenza, le quote di partecipazione al capitale dell’IAS tornano, come giusto che sia, nella piena competenza del Consorzio ASI di Siracusa e, quindi, ancora di più è nulla la Delibera del Consiglio di Amministrazione dell’IRASP n.21 del 26/07/2017 con la quale era stato impropriamente adeguato lo statuto dell’IAS s.p.a. alle disposizioni contenute nel Decreto legislativo n.175/2016.Prendo atto, con soddisfazione, che il Dipartimento regionale delle Attività Produttive dell’Assessorato regionale delle Attività Produttive ha compreso che non poteva assolutamente, con un semplice provvedimento, sottrarre le quote di compartecipazione al capitale dell’IAS, dell’Autoporto ASI sempre di Siracusa, del CAS, della SAC, della SIS e della SOSVI, per trasferirle all’IRSAP, senza che alle spalle di questo provvedimento dirigenziale non vi fosse un articolato Disegno di Legge, approvato dal Parlamento siciliano, che rendeva legittimo il trasferimento di quote da una società all’altra, stabilendo forme, tempi e modi.Con questo provvedimento, il problema dell’adeguamento al Decreto legislativo n.175/2016 torna ad essere di assoluta attualità, trovandosi, a mio modesto avviso, il Consiglio di Amministrazione dell’IAS in una situazione di assoluta illegittimità e producendo, di conseguenza, atti illegittimi che potrebbero recare danno alla società, al personale e all’ambiente.Da qui, l’invito a prendere immediatamente in considerazione il D.D.G. n.2 del 4/01/2018, a rassegnare le dimissioni e a ridare la parola ai legittimi rappresentanti della proprietà, in maniera tale che ognuno, legittimamente, assuma le proprie responsabilità anche in termini di confronto con i privati, ai quali è stato riconosciuto un potere enorme che esula dai rapporti fra pubblico e privati.Quindi, ha concluso Vinciullo, l’invito al Presidente ed ai componenti del Consiglio di Amministrazione a rassegnare le proprie dimissioni a tutela del personale, della società e, soprattutto, dell’ambiente.