Soddisfazione per la stabilizzazione di 78 infermieri, 3 ostetrici e 2 tecnici di laboratorio viene espressa da Vincenzo Vinciullo, che ricorda come questo importantissimo risultato è stato raggiunto grazie all’impegno, al lavoro ed alle norme legislative dei passati Governi e agli accordi a suo tempo raggiunti fra la Regione Siciliana e il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin.Infatti, con l’art. 20 commi 1 e 2, D.Lgs n.75/2017, come modificato dall’art.1, comma 813 della Legge 205/2017 e con la circolare della funzione pubblica n.3/2017, che al punto 3.2.8 confermava che l’art.20, commi 1 e 2, D.Lgs. n.75/2017, si applica a tutto il personale degli Enti del Servizio Sanitario Nazionale e che, altresì, stabilisce che “le procedure speciali di reclutamento finalizzate al superamento del precariato hanno una disciplina che sottende un interesse prevalente rispetto alla mobilità prevista dall’art.30 del D.Lgs. n.165/2001, che, conseguentemente, non è da svolgere in via propedeutica all’avvio delle relative procedure”, è stato possibile introdurre anche in Sicilia il principio che i lavoratori precari hanno diritto alla stabilizzazione, prima di qualsiasi altra categoria.Adesso, ha proseguito Vinciullo, si pensi ai 18 infermieri rimasti ancora senza incarico, ai numerosi tecnici di laboratorio che hanno conseguito i titoli alla stabilizzazione ma sono ancora fuori e soprattutto ai professionisti degli Uffici tecnici delle AA.SS.PP. siciliane che l’attuale Governo regionale, a differenza di quanto sta avvenendo nel resto del Paese, pensa di lasciare nel limbo del precariato.Sia i tecnici di laboratorio che i tecnici degli Uffici tecnici delle AA.SS.PP, in questi anni, hanno svolto un lavoro straordinario, ricco di risultati concreti che non può essere mortificato lasciandoli soli e disoccupati in questo difficile momento, come la prima categoria, o nel limbo del precariato, come i secondi.Dimostri questo Governo, ha concluso Vinciullo, che non si limita ad applicare le leggi volute dai passati Governi, ma che ha il coraggio di dare risposte certe e concrete ai lavoratori ancora precari a causa di una interpretazione ristrettiva che è stata fatta da parte dell’Assessorato regionale della Salute.Lasciando a casa i tecnici, si ottengono due risultati: si creano le condizioni per aprire dei contenziosi e si sfornisce l’ASP di personale qualificato che ha dimostrato, come dicevo, di essere assolutamente indispensabile per il celere funzionamento degli uffici. Basta ricordare che tutti gli ultimi finanziamenti giunti presso la nostra ASP sono stati tutti progetti firmati oltre che dal Dirigente, ormai andato in pensione, soprattutto dai tecnici.