Palermo, 21 ottobre 2017: Intervenendo, ieri sera, in Consiglio Comunale, ho ribadito, ancora una volta, la mia assoluta contrarietà alla realizzazione di un hotspot all’interno del Porto Commerciale di Augusta, da destinare a centro di prima accoglienza e identificazione dei migranti. Lo dichiara l’On. Vincenzo Vinciullo, Presidente della Commissione ‘Bilancio e Programmazione’ all’ARS.Nella mia relazione ho fatto presente che il Consiglio Comunale di Augusta si è già espresso contro la realizzazione di questa struttura e, di conseguenza, non si capisce come il Sindaco possa procedere contro la volontà del Consiglio stesso.Inoltre, ho fatto presente che:1) La Regione Siciliana, nella persona del suo legale rappresentante, cioè il Presidente della Regione, non è stata mai interessata alla realizzazione, nel territorio della Regione, di questa struttura;2) È stato, invece, informato l’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, che non ha alcuna competenza sull’argomento;3) La relazione tecnica illustrativa, a pagina 9, individua l’area oggetto dell’intervento, quantificandola in 30 mila metri quadrati, quando, invece, ne servono 4250;4) Non si capisce se il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale abbia concesso a Invitalia, cioè all’ Agenzia Nazionale per l’Attrazione degli Investimenti e lo Sviluppo d’Impresa, il materiale possesso dell’area, in modo da consentire la realizzazione della struttura stessa e che, di conseguenza, permangono tutti i vizi da me esposti in Procura circa la relazione dell’articolo 47 del DPR 554/99, nonché dell’articolo 4 comma 1bis della legge 84/94.Considerato, infine, che il numero dei migranti è in continua e costante diminuzione rispetto agli anni precedenti, non si comprende il motivo per il quale si deve insistere nella realizzazione di questa struttura, a meno che, ha concluso l’On. Vinciullo, l’obiettivo non sia quello di bloccare e depotenziare il porto di Augusta, in modo da farlo diventare una struttura inadeguata al ruolo di sede di Autorità di Sistema Portuale e, di conseguenza, promuovere a questa funzione il porto commerciale di Catania che, ad oggi, continua a non essere porto core.