L’ormai ex tratto autostradale Noto—Rosolini è ridotto in una mulattiera, come è possibile notare dalle foto allegate. Lo dichiara Vincenzo Vinciullo.
Il Consorzio per le Autostrade Siciliane, che pure ha le risorse da anni impegnate per mettere in sicurezza la strada, è troppo impegnato in inaugurazioni fantasma per potersi occupare seriamente della messa in sicurezza del lotto autostradale.
Anziché appaltare e mettere in sicurezza questo tratto di strada, negli ultimi mesi il CAS è stato impegnato in provincia di Siracusa prima ad inaugurare il sottofondo del sottopasso della Maremonti, tentando di scambiarla come inaugurazione dello svincolo, poi è stato impegnato nell’inaugurazione farsa dello svincolo di Noto che doveva portare a Pachino ma si è perso su una strada provinciale e che anch’essa ha subito il tentativo di essere qualificata come una strada gestita dal CAS, quando, invece, è e rimane strada provinciale.
Come è possibile notare dalle foto, numerosi avvallamenti presenti nella strada costringono gli automobilisti a pericolosissime gincane, le erbacce hanno invaso il manto stradale, cancellando le banchine laterali, i canneti, lussureggianti, ormai infestano il tratto autostradale, rappresentando una vera e propria oasi all’interno della stessa autostrada, gli svincoli sono privi di illuminazione e numerosi restringimenti rendono alquanto pericoloso il transito per gli automobilisti.
Un tempo, in Sicilia, l’assetto viario era caratterizzato dalla presenza di regie trazzere, razionali e sicure, poi, al lato delle regie trazzere, c’erano delle mulattiere che venivano utilizzate appunto per il trasporto da parte dei muli, nel senso che erano così impervie che nemmeno con i cavalli si poteva passare.
La Noto-Rosolini è una scadente mulattiera e per questo motivo, così come ho fratto negli anni, non solo continuo a chiedere lo scioglimento del CAS, ma anche le dimissioni dei vertici politici e tecnici dello stesso che, anziché occuparsi della sicurezza della collettività, ha concluso Vinciullo, si occupano solo ed esclusivamente di fare passerella nei cantieri, mettendo a rischio la propria vita e quella degli illustri ospiti, in quanto li si vede con tacchi a spillo e senza gli obbligatori dispositivi di protezione individuale, inseguendo, oltre che le telecamere, presunti obiettivi che, non solo non sono stati raggiunti, ma allontanano sempre di più i turisti dalla nostra realtà.