Ho letto, con rammarico e con dolore, la risposta dell’UOC – Centro Grandi Ustioni dell’Ospedale “Cannizzaro” di Catania in merito al rifiuto di accogliere una paziente gravemente ammalata e di cui, per carità di patria, non si diffondono le foto che oggi stesso, però, invierò al Dirigente Generale dell’Assessorato affinché lo stesso le possa trasmettere all’Assessore. Lo dichiara Vincenzo Vinciullo.Al Centro Grandi Ustioni di Catania dimenticano che il centro deve servire anche la mia provincia, cioè Siracusa, e che l’accoglienza di soggetti extra regionali, cioè quelli della Calabria, è possibile farlo solo nella misura in cui è stata soddisfatta l’esigenza di tutta la Sicilia.Ricordo a questo proposito che i pazienti della Regione Calabria possono benissimo recarsi presso il “Caldarelli” di Napoli.Le condizioni in cui trovasi la signora sono veramente disumane e, nonostante i bravi medici dell’ospedale di Siracusa si stiano adoperando, è chiaro che non potranno trovare una soluzione che risponda anche ai requisiti del rispetto della privacy e del rispetto del dolore di chi soffre in maniera così disumana.Alla mia non più giovane età, ha proseguito Vinciullo, non ho mai visto un essere umano ridotto in queste condizioni e si continua a fare questione di “lana caprina” per cercare di non ricoverare una cittadina italiana presso una struttura pubblica italiana.Forse, l’unico torto della signora è di non essere extracomunitaria, altrimenti già avrebbero trovato spazi, luoghi e tempi per ricoverarla immediatamente.Ancora una volta, faccio appello alla sensibilità di chi regge le sorti della sanità in Sicilia e vorrei chiedere ai deputati siracusani dove sono, che fanno e quale sono stanno dormendo, nel momento in cui una cittadina, che dovrebbero tutelare e difendere, si trova priva dei fondamentali diritti che sono quelli dell’assistenza sanitaria del rispetto umano e del diritto ad essere curata nelle forme e nei modi previsti dalla legge.E’ chiaro che, ha concluso Vinciullo, nel caso in cui malauguratamente si dovesse avere un epilogo negativo della vicenda, nessuno potrà sfuggire alle proprie responsabilità che sono prima morali e poi penali.