Il Dirigente Generale dell’Assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro ha emanato tre Decreti, per un totale 90 milioni di euro, attraverso i quali viene accertata in entrata sul Capitolo 7562 la somma totale di 90 milioni di euro. Lo dichiara Vincenzo Vinciullo.Queste somme sono state rese disponibili in seguito all’approvazione della L.r. 3/2016 art.15 comma 1 e comma 2, legge di cui sono stato relatore e anche presentatore dell’emendamento che ne prevedeva l’istituzione.In particolare, il comma 1, finanziato con 20 milioni di euro, prevede l’istituzione di cantieri di servizio a favore dei Comuni dell’Isola che non avevano potuto fruire del finanziamento del 2014 per esaurimento fondi, oltre all’istituzione, sempre di cantieri di lavoro, a favore dei Comuni dell’Isola con numero di abitanti inferiore a 150.000, quindi anche Siracusa, per un importo di 50 milioni di euro.Il comma 2 della medesima legge, sempre dello stesso articolo, prevedeva l’istituzione di cantieri di lavoro a favore di Enti di Culto siciliani, con impegno di 20 milioni di euro.Il CIPE, con la Deliberazione n.52 del 10/07/2017, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale solo il 22/11/2017, ha approvato il Piano di Azione e Coesione 2014/2020 e ha assegnato alla Sicilia 90 milioni di euro per il finanziamento di cantieri di lavoro a favore di Comuni e Enti di Culto.Nonostante il ritardo con cui il CIPE ha provveduto ad approvare la norma voluta dal Parlamento siciliano, nonostante gli oltre 4 mesi con i quali la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato la Deliberazione del CIPE, finalmente, ha proseguito Vinciullo, giunge a conclusione un percorso che mi ha visto essere in assoluto il protagonista del provvedimento, perché sono stato il relatore e il presentatore degli emendamenti e il Presidente della Commissione che ha approvato il provvedimento.Le altre considerazioni di questi giorni lasciano nemmeno tanta amarezza, perché si tenta di accreditare come proprio il lavoro altrui.Nei Decreti di riconoscimento delle entrate sui Capitoli, ha concluso Vinciullo, si deve ripercorrere necessariamente la storia, perché, da quando abbiamo recepito il Decreto legislativo 118/2011, non c’è provvedimento che non abbia traccia di chi l’ha iniziato, di chi l’ha portato a conclusione e di chi pensa che, barando, possa affermare di essere il protagonista.