La mini tornata elettorale di domenica 5 ottobre, non poteva non scatenare una profonda riflessione tra alcuni giovani tesserati del Partito Democratico che a più livelli rappresentano il partito all’interno del direttivo provinciale e di quello cittadino. Tali riflessioni, seppur variegate , hanno mostrato convergenza su di un unico punto: l ’attuale gestione della sezione non è più assecondabile, tantomeno tollerabile. Opportuno in tal senso l’intervento di Piergiorgio Iozia che afferma: “Ad oggi rimane l’enorme voglia di ripartire con la “Politica per bene” senza dimenticare la rabbia di tanti tesserati che si sono sentiti traditi dalle decisioni politiche e dalle strategie adottate dal ristretto “direttivo” del PD di Rosolini, scelte che hanno sancito una sonora bocciatura con una perdita sostanziale di voti (Giuca alle regionali 2012 in quelle tre sezioni prese 379 voti, Cafeo, candidato sostenuto dal suddetto, nell’ultima tornata elettorale 216 voti)”. Alla base di questo ragionamento si è giunti ad un bilancio tra quanto proclamato all’insediamento del neosegretario e quanto effettivamente svolto ad un anno dalla sua investitura. Lo stesso segretario che proclamava l’abbattimento di fastidiosi muri si è invece speso per costruirne altri, tutti a difesa di un rimpicciolito gruppo di addetti alla politica. Un gruppo che non ha mai voluto allacciare un minimo di rapporto né verticale, con una classe dirigente provinciale legittimata ma non da loro riconosciuta, né orizzontale con quanti avrebbero voluto farsi portatori di idee nuove all’interno del contesto cittadino. Ed all’interno del direttivo cittadino emergono voci che forniscono interessanti spunti di riflessione. Giuseppe Melilli aggiunge: “Il Circolo del Partito Democratico di Rosolini necessita di una rivoluzione. Non dovrà più essere inteso come un fortino da difendere, all’interno del quale arroccarsi , ma come un accogliente porto che possa accogliere qualsiasi compagno in città ed in provincia, stimolando il continuo confronto con le personalità di realtà comunali nelle zone limitrofe e lontane”. Vincenzo Ignaccolo dichiara : “Un partito politico è per sua natura luogo di libera circolazione di idee e confronto. Purtroppo il PD rosolinese ha da tempo abbandonato tale direzione a favore di una tacita e subdola oligarchia interna. Urge una profonda riflessione ed una vera e propria rifondazione culturale”. Bruno Lorefice infine conclude: “Siamo pronti ad accogliere le istanze di quanti si riconoscono in orbita PD, a livello nazionale e regionale, ma che si aspettano un cambiamento a livello locale che ancora tarda ad arrivare”.
Con tali riflessioni, dunque “alcuni” giovani del Partito Democratico prendono le distanze dal “circolo PD”, inducendolo ad una profonda riflessione sulla necessità di un radicale cambiamento dei valori che animano ancora la compagine rosolinese.
Pachino docet.