“C’è un’emergenza in Sicilia che riguarda l’introduzione di grano duro contaminato che arriva nei nostri porti e che nessuno finora ha fermato. Serve un intervento immediato dell’assessore regionale alla Salute, del governatore ed una maggiore attenzione delle autorità preposte ai controlli per bloccare questo traffico pericoloso per la salute della gente”. A lanciare l’Sos è il parlamentare all’Ars del Gruppo Pid – Grande Sud, on. Pippo Gennuso, all’indomani dell’audizione di Saverio De Bonis e Cosimo Gioia davanti la Commissione Sanità dell’Ars. I due produttori di grano duro hanno parlato dei contaminanti del prodotto che arriva dall’estero. “E’ davvero paradossale – dice Gennuso – che all’audizione non abbia partecipato l’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici, che nonostante sia a conoscenza di questa emergenza, ad oggi non ha fatto nulla per bloccare questo pericoloso traffico del grano estero che arriva via mare, soprattutto quello di provenienza da Canada. Adesso occorre un intervento immediato, anche della magistratura”.
Pippo Gennuso ricorda che oltre alla Salute, c’è di mezzo anche l’aspetto economico.” Il grano duro – aggiunge il deputato regionale – interessa migliaia di agricoltori siciliani che, a causa della concorrenza del prodotto che arriva dall’estero subiscono una pesantissima speculazione da parte delle multinazionali. Basti pensare che, lo scorso anno, il prezzo del grano duro di Sicilia e Puglia è precipitato a 14 euro al quintale. Una cifra irrisoria, perché per consentire ai produttori di recuperare le spese, non può essere venduto a meno di 22, 23 euro al quintale. Le conseguenze nel 2016 sono state disastrose con il grano duro prodotto nelle regioni del Sud Italia che è rimasto stoccato perchè gli agricoltori si sono rifiutati di venderlo a prezzi stracciati. E per questa stagione le premesse non sono migliori rispetto al passato. L’annata è buona, il prodotto è genuino, ma le pressioni delle multinazionali per imporre il grano estero sono forti. Occorre che tutto il parlamento siciliano prenda una posizione chiara e netta a difesa del nostro grano e degli agricoltori siciliani”.