CNA Siracusa interviene ancora con forza sul dibattito relativo alla gestione del servizio idrico in provincia di Siracusa. L’associazione concorda con la posizione del commissario dell’Ato Idrico, dott. Ortello, di prevedere una gestione pro-tempore del servizio attraverso il soggetto privato individuato dall’azione dell’organo fallimentare di Sai8.
Questa soluzione, transitoria, deve poi configurare, a nostro parere, una futura gestione pubblico/privata in cui il pubblico esercita il controllo ed il privato garantisce la gestione efficiente.
La recente azione normativa approvata dall’Ars, incompleta, senza alcuna copertura finanziaria per la fase transitoria, la cui gestazione e pubblicazione sembra avere toni pericolosamente elettoralistici, non è assolutamente la soluzione dei problemi che riguardano il servizio idrico perché non tiene conto assolutamente delle imprese e dei lavoratori. Questa norma pone unicamente i comuni nella condizione di riprendere gli impianti, una opzione che arriva in un contesto di profonda crisi finanziaria della Regione Siciliana e degli enti locali e pertanto in una prospettiva di totale incognita per la gestione pubblica. Guardiamo con grande apprensione alle sorti delle 20 aziende, presso le quali operano circa 200 dipendenti che compongono l’indotto della gestione e manutenzione degli impianti, oltre naturalmente ai 150 dipendenti diretti.
Ribadiamo che gli attori interessati, amministratori, parlamentari, politici debbano porre grande attenzione al forte rischio di mattanza sociale in cui possono avere la peggio, non solo il personale diretto del gestore, ma anche le imprese con i loro dipendenti che formano l’indotto: artigiani e piccoli imprenditori che hanno sostenuto investimenti, soprattutto in attrezzature, per garantire prestazioni tempestive e di qualità e che, ricordiamo, vantano milioni di euro dal fallimento in corso. Pertanto dichiariamo lo stato di agitazione delle imprese e dei lavoratori dell’indotto e non si esclude di arrivare al fermo con manifestazioni. Ricordiamo che queste imprese, nonostante la grande incertezza, stanno continuando a garantire il servizio e queste tensioni continue non aiutano di certo le centinaia di famiglie coinvolte, per questo motivo auspichiamo responsabilità e concretezza per evitare inutili risvolti drammatici alla vicenda.