Siracusa, 14 Novembre 2017. Di randagismo, a Siracusa, se ne parla in molti modi, ma si agisce in una sola maniera: arrabattandosi con soluzioni “creative” che molto spesso riducono allo stremo delle forze i volontari e svuotano i loro portafogli.
In un contesto mal organizzato, talvolta, le richieste di sterilizzazione di cani e gatti randagi (che – si ricordi – sono di proprietà del Sindaco) non vengono nemmeno prese in considerazione. Purtroppo la situazione non migliora nemmeno quando le richieste vengono accolte, poiché bisogna essere pronti ad affrontare tutta una serie di problemi e di incombenze di fronte alle quali anche il più volenteroso dei cittadini, spesso, si arrende. Questo è il caso emblematico di una cittadina siracusana che, per una volta, si eviterà di chiamare “volontaria” per non isolare il problema.
La donna segue da tempo sette cani, una mamma con sei cuccioli, nella zona del Teatro Greco. In data 7 luglio 2016 ha prodotto regolare richiesta per diventarne la tutrice e garantire loro ciò che è previsto dalla Legge Regionale n. 15 del 3 luglio 2000: iscrizione all’anagrafe canina, vaccinazione, microchip, sterilizzazione e degenza post-operatoria.
Nell’attesa di esser chiamata ma, allo stesso tempo, preoccupata per l’incombente pericolo di nuove cucciolate, comincia a sollecitare gli uffici preposti, ovvero il Settore Ambiente del Comune e l’ASP.
Purtroppo, i tempi iniziano ad allungarsi, superando i trenta giorni previsti dalla Legge a tutela di eventuali reclami da parte di terzi. Di fronte alle sue rimostranze le viene risposto che, visti i tempi assai ridotti, l’unico modo per accelerare l’iter sarebbe stato quello di accalappiare i cani per portarli al canile convenzionato (azione che avrebbe dovuto fare la donna stessa). Le viene, inoltre, ricordato che non sarebbe stato possibile ospitare i cani durante le fasi del post-operatorio.
Per riepilogare: un privato cittadino che volesse prendersi cura di qualche cane vagante in città dovrebbe, paradossalmente, prendere 15 giorni di ferie per accompagnare e curare i cani sterilizzati, fare un corso per accalappiacani, affittare un furgoncino per il trasporto e comprare delle gabbie o pagare uno stallo.
La cittadina, pur avendo agito seguendo correttamente le regole, non è riuscita ad evitare la inopportuna maternità della sua protetta e così i cuccioli sono diventati 15, alcuni dei quali vagano in branco anche ben oltre la zona limitrofa al Teatro Greco.
Qualora il servizio cattura fosse in grado di prenderli, questi cani andranno incontro ad un triste destino all’interno del canile. Una ovvia, desolante considerazione a chiusura: il randagismo è un business e lo è per molti!
In un contesto mal organizzato, talvolta, le richieste di sterilizzazione di cani e gatti randagi (che – si ricordi – sono di proprietà del Sindaco) non vengono nemmeno prese in considerazione. Purtroppo la situazione non migliora nemmeno quando le richieste vengono accolte, poiché bisogna essere pronti ad affrontare tutta una serie di problemi e di incombenze di fronte alle quali anche il più volenteroso dei cittadini, spesso, si arrende. Questo è il caso emblematico di una cittadina siracusana che, per una volta, si eviterà di chiamare “volontaria” per non isolare il problema.
La donna segue da tempo sette cani, una mamma con sei cuccioli, nella zona del Teatro Greco. In data 7 luglio 2016 ha prodotto regolare richiesta per diventarne la tutrice e garantire loro ciò che è previsto dalla Legge Regionale n. 15 del 3 luglio 2000: iscrizione all’anagrafe canina, vaccinazione, microchip, sterilizzazione e degenza post-operatoria.
Nell’attesa di esser chiamata ma, allo stesso tempo, preoccupata per l’incombente pericolo di nuove cucciolate, comincia a sollecitare gli uffici preposti, ovvero il Settore Ambiente del Comune e l’ASP.
Purtroppo, i tempi iniziano ad allungarsi, superando i trenta giorni previsti dalla Legge a tutela di eventuali reclami da parte di terzi. Di fronte alle sue rimostranze le viene risposto che, visti i tempi assai ridotti, l’unico modo per accelerare l’iter sarebbe stato quello di accalappiare i cani per portarli al canile convenzionato (azione che avrebbe dovuto fare la donna stessa). Le viene, inoltre, ricordato che non sarebbe stato possibile ospitare i cani durante le fasi del post-operatorio.
Per riepilogare: un privato cittadino che volesse prendersi cura di qualche cane vagante in città dovrebbe, paradossalmente, prendere 15 giorni di ferie per accompagnare e curare i cani sterilizzati, fare un corso per accalappiacani, affittare un furgoncino per il trasporto e comprare delle gabbie o pagare uno stallo.
La cittadina, pur avendo agito seguendo correttamente le regole, non è riuscita ad evitare la inopportuna maternità della sua protetta e così i cuccioli sono diventati 15, alcuni dei quali vagano in branco anche ben oltre la zona limitrofa al Teatro Greco.
Qualora il servizio cattura fosse in grado di prenderli, questi cani andranno incontro ad un triste destino all’interno del canile. Una ovvia, desolante considerazione a chiusura: il randagismo è un business e lo è per molti!
Meetup Siracusa
MoVimento 5 Stelle
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