BONO: ABBIAMO ANTICIPATO LA LEGGE ATTRAVERSO COMPORTAMENTI E PROVEDIMENTI ESEMPLARI
Il presidente della Provincia Regionale di Siracusa On Nicola Bono ha presentato stamane le iniziative della sua amministrazione sul tema della trasparenza e correttezza e della lotta alla corruzione. Assente perché colpito da un attacco influenzale, il responsabile della prevenzione della corruzione dell’Ente, il Segretario generale avvocato Antonio Maria Fortuna, nominato nel suo incarico dal presidente Bono qualche mese fa,anticipando addirittura l’entrata in vigore della legge. Accanto al presidente Bono, c’erano quello del consiglio provinciale Michele Mangiafico, il direttore generale dell’Ente la dottoressa Clelia Corsico e alcuni assessori.
La Provincia regionale di Siracusa è stato il primo ente locale del Siracusano a dotarsi della figura del responsabile alla lotta alla corruzione prevista dall’entrata in vigore della Legge 190, lo scorso 6 novembre, ed ha anche anticipato l’applicazione di alcune norme previste dalla Legge, come ha rivendicato il presidente Bono nel suo intervento.
“La legge 190 prevede l’entrata in vigore di un pacchetto di norme sulla lotta alla corruzione nella pubblica amministrazione che già la mia amministrazione attuava da tempo – ha spiegato il presidente Bono – . E tutto ciò perché sin dal mio insediamento alla Presidenza della Provincia, ho fatto della trasparenza e correttezza amministrativa una bandiera. Partiamo dal fatto che spesso il cattivo funzionamento della macchina amministrativa e la conseguente diffusione della corruzione, evidenziano delle responsabilità precise e gravi, sia dal punto di vista del personale politico, che soprattutto dell’apparato burocratico, che vanno assolutamente intercettate e rimosse. Può anche capitare che qualche volta, tali disfunzioni siano dovute, a semplice ignoranza delle norme, e per ovviare a questo problema organizzeremo dei corsi di formazione specifici al nostro personale. Abbiamo adottato il principio che la trasparenza e correttezza, vanno applicate e non semplicemente declamate, ed i fatti hanno confermato che questo nostro modo di fare è giusto. Infatti, siamo l’unico ente pubblico siracusano ad avere aderito all’associazione ”Siracusa è Giustizia”, che vuol costituire un concreto sostegno alla giustizia che spesso non è applicata come dovrebbe perché, mancano i mezzi, e anche semplicemente gli strumenti operativi. Lunedì 18 marzo consegneremo al Tribunale di Siracusa decine di migliaia di euro di materiale di segreteria per evitare che il meccanismo Giustizia si inceppi perché, ad esempio, manca la carta! Sul fronte degli appalti,abbiamo già fatto la rotazione, per ben tre volte, in meno di 5 anni, dei dirigenti del settore ottenendo dei risultati ragguardevoli. Abbiamo imposto l’asta pubblica anche per quei provvedimenti che non lo prevedevano, istituito l’albo dei professionisti di fiducia e, nel Sito dell’Ente offriamo a tutti la possibilità di seguire tutte le attività amministrative ed i relativi atti. Tutte queste azioni, già da noi adottate empiricamente in passato, sono contemplate nel pacchetto anticorruzione, insieme ad altre misure che oggi abbiamo ufficialmente adottato come giunta e che entro il prossimo 31 marzo il consiglio provinciale dovrà approvare. Fra queste il Piano triennale della prevenzione della corruzione, insieme ad altre importanti norme previste nella Legge 190, come il regolamento dei controlli interni, quello dei procedimenti amministrativi e il codice etico. Si tratta di un pacchetto di norme che dovrebbe permettere alla pubblica amministrazione di funzionare meglio ed ai cittadini di avere delle risposte certe, se la pubblica amministrazione non funziona, è l’intera collettività ad essere danneggiata. Un Paese corrotto, e l’Italia purtroppo lo è secondo le graduatorie internazionali, non funziona – ha concluso Bono – perché si privilegia l’interesse, peraltro illecito, del singolo a danno di quello collettivo. Per questo oggi è un giorno importante, e la lotta alla corruzione una priorità per tutti i cittadini”.
Il presidente del consiglio provinciale Michele Mangiafico si è soffermato sulla corruzione come metafora della malattia che ha colpito la nostra democrazia: ”I cittadini sentono che fra le loro esigenze e le risposte della pubblica amministrazione c’è una sorta di black-box che fa da mediazione, che impedisce il contatto diretto. Bisogna che dalla fonte, cioè il cittadino si passi direttamente alla soddisfazione del suo legittimo interesse , senza mediazioni e mediatori. IL consiglio provinciale si farà carico del pacchetto di norme previste perché ci deve essere una risposta trasparente e in tempo certi, da parte della pubblica amministrazione”.