Continuerà domani, giovedì 22 marzo, a partire dalle ore 19,00, il Consiglio Provinciale che ieri sera non ha potuto concludere l’esame degli argomenti dell’ordine del giorno.
Il consesso ieri è stato presieduto nella prima parte dal vicepresidente Corrado Amato e nella seconda dal presidente Michele Mangiafico.
La seduta si è aperta con un minuto di raccoglimento per il giornalista Pino Filippelli e per lo storico Carmelo Coppa, entrambi scomparsi nei giorni scorsi.
I lavori sono cominciati con le comunicazioni sulla nascita del gruppo consiliare “Impegno per la provincia” a cui hanno aderito i consiglieri Francesco Saggio e Massimo Prado, e il gruppo “Alleanza per la democrazia” a cui hanno aderito Salvo Andolina e Roberto Getulio.
Tutta la seduta di ieri è stata dedicata alla vicenda della dichiarazione di indipendenza dal PDL del Presidente della Provincia On Nicola Bono che è intervenuto per spiegare ancora una volta le motivazioni dell’uscita dal partito.
“In 46 anni di vita politica – ha detto Bono – non ho mai cambiato partito. E’ stato il partito a cambiare nome tre volte. Sono uscito dal PDL per coerenza ai miei valori, minacciati dalla mutazione genetica del partito, derivato dall’entrata di un’impressionante quantità di personaggi della prima repubblica. Gli stessi personaggi contro cui per decenni ho svolto parte della mia lotta politica.”
“Al recente congresso provinciale – ha detto ancora Bono – ho presentato un documento per una gestione unitaria del partito. Documento votato all’unanimità ma che non è stato considerato dai vertici locali, che hanno tentato di impormi scelte da me non condivise, su questioni che non sono di competenza del partito ma del presidente della Provincia.”
“Non sono alla ricerca di un altro partito – ha puntualizzato Bono – e oggi, a partire dalle consultazioni con tutti i Gruppi consiliari, anche d’opposizione, intendo aprire un dialogo con tutti per gestire l’ultimo anno di amministrazione con il massimo grado di collaborazione, nella continuità, ma anche dando la disponibilità alla integrazione del programma amministrativo.”
“Ho valutato anche l’ipotesi di rassegnare le dimissioni dalla Presidenza della Provincia, ma ho ritenuto che non sarebbe stato conforme alla tutela dell’interesse pubblico condannata da una gestione commissariale lunga e certamente non positiva il nostro Ente .”
Il presidente ha ringraziato tutti i consiglieri annunciando che le consultazioni continuano nei prossimi giorni dichiarando che “è il momento di sotterrare l’ascia di guerra nell’interesse della collettività”, e annunciando che punta a completare la giunta per i primi giorni della prossima settimana, constatando che può contare su una maggioranza di 13 consiglieri su 25 “che mi auguro di poter ulteriormente allargare”, ha detto.
Dopo Bono è intervenuto il consigliere del PD Carmelo Spataro che ha attribuito l’uscita del presidente Bono dal PDL allo “sfaldamento di questo partito e alla fase di ricollocazione della politica che è attraversata da tutti i partiti. Mentre a livello locale le questioni stanno nella insoddisfazione del PDL per la gestione amministrativa di Bono e il mancato collegamento del presidente col proprio partito.”
“Ed è difficile – ha osservato Spataro – che la nuova futura maggioranza abbandonerà il malcostume che il Presidente Bono ha denunciato nel documento di divorzio dal PDL.”
Per Spataro la “sfiducia” politica il consiglio l’ha già data, ricordando che nonostante la maggioranza bulgara del 2008 (18 consiglieri su 25) “ è stato necessario sempre il senso di responsabilità dell’opposizione.”
Critico nei confronti del Presidente Bono il consigliere del PDL Paolino Amato che, dicendosi dispiaciuto per quanto accaduto, ha ricordato a Bono di “essere stato eletto con il Porcellum, quindi dalle segreterie politiche, mentre in quella fase, come dimostrarono le elezioni regionali del 2008 il partito di provenienza di Bono (AN) registrava dati elettorali negativi”.
Per cui, ha detto ancora Amato, “se è coerente, l’On. Bono deve dimettersi da Presidente della Provincia.”
Rivolgendosi al Presidente, Amato ha detto: “lei ha dato l’impressione di vivere l’esperienza alla provincia come un purgatorio, in attesa di tornare in paradiso. Anche lei appartiene alla classe politica della prima repubblica che lei ora tanto critica”.
Il consigliere Corrado Calvo (Grande Sud) ha detto di non voler entrare nel merito di vicende interne al PDL condividendo la scelta di Bono a non dimettersi da Presidente, poiché sarebbe stato un errore, difendendo l’operato dell’amministrazione valutata come positiva e portando ad esempio i 170 milioni di euro impegnati in opere pubbliche.
Il “fallimento delle politiche di Centrodestra negli enti” è stato denunciato da Liddo Schiavo (PD) secondo il quale “non c è stato l’ allineamento cosmico annunciato in campagna elettorale da Bono mentre abbiamo avuto il brodo universale”.
Il consigliere Sebastiano Butera (FLI) ha ricordato la cacciata dalla giunta dell’MPA e del FLI e ,criticando i risultati amministrativi, si è augurato che il presidente Bono presenti una squadra di assessorato di alto livello, presi fuori dalla politica, per la realizzazione di un programma di alto profilo “sul quale potremmo confrontarci”.
Il consigliere Salvo Andolina ha ricordato come la sua adesione al PDL (provenendo da AN) fu convinta ma sofferta e “la sua attuale classe dirigente ha fallito la gestione di questa difficile fase politica. Per cui è il momento di voltare pagina. Ci credevo nel progetto PDL, ma mi ha deluso”.
“Abbiamo la maggioranza di 13 consiglieri – ha detto Andolina – e possiamo andare avanti per un programma di fine mandato completando la squadra assessoriale”.
Per un “progetto di fine mandato” si è espresso anche il consigliere Francesco Saggio confermando il suo” sostegno convinto e senza chiedere prebende”
Il consigliere Giuseppe Bastante, che dal PDL si è trasferito al Gruppo Misto, ha manifestato il suo “pieno appoggio a Bono anche se ancora non posso sciogliere la riserva di uscire definitivamente dal PDL, volendomi confrontare con il partito con il quale sono stato eletto. Non posso sfiduciare un presidente che ha lavorato con impegno. Per cui rimango nella maggioranza”.
Il consigliere Alessandro Acquaviva (Sel) ha detto che “la coalizione di Centrodestra pur stravincendo nel 2008 ha mostrato subito i suoi limiti. Per cui anticipo la mia coerente attività di opposizione ferma e costruttiva”.
È seguita quindi una breve replica del presidente Bono che ha contestato le dichiarazioni di Spataro circa le ipotizzate motivazioni della uscita dal PDL con particolare riferimento alle questioni di politica nazionale, ricordando poi i successi della sua Amministrazione, presentati in una apposita pubblicazione che non sono mai stati né contestati, né smentiti, confermando il taglio di legalità della sua gestione, e dicendo che 13 consiglieri sono sufficienti , che la maggioranza si può ancora ulteriormente allargare in merito alla ipotesi di mozione di sfiducia, la ritiene improponibile, a fronte della reiterata conferma dell’esistenza della maggioranza. Mentre, circa l’ ipotesi di un a giunta “tecnica” avanzata da Butera, pur condividendone lo spirito, per Bono “sarebbe una condanna senza appello per la politica e i partiti che onestamente appare nel contesto della mia Amministrazione ingiustificata”.
Non potendosi affrontare il previsto ordine del giorno per il dilungarsi fino a tarda ora del consiglio, come detto, lo stesso è stato rinviato a domani, ore 19.00.