Recentemente ci è capitata tra le mani una determina interessante. Si tratta di un documento del Comune di Siracusa, Settore Mobilità e Trasporti. Nello specifico stiamo parlando della determina dirigenziale n°43 del 26 Giugno 2014, firmato dal Dirigente del Settore, il Dott. Ing. Emanuele Fortunato.
L’oggetto di tale determina viene così definito: “Riparazione e messa in funzione di n.15 biciclette a pedalata assistita. – Liquidazione fattura”. Leggendo il documento, si nota subito che si tratta di un atto dovuto estremamente semplice. Il Dirigente, in sostanza, a fronte di un servizio effettuato da una ditta, prende i necessari provvedimenti per liquidare la fattura. Le nostre riflessioni ed i quesiti che seguiranno non hanno, pertanto, nulla a che vedere con l’atto dovuto. Anzi, visti i tempi di crisi che corrono, siamo lieti di apprendere che il Comune di Siracusa riesca ancora a liquidare delle fatture alle ditte. Tuttavia, leggendo la determina, sono nate spontaneamente alcune riflessioni che vorremmo condividere con i nostri lettori.
Il Comune di Siracusa incarica la ditta G3 s.r.l. con sede in Via Napoli,20 ad Aci Castello (CT) di fornire batterie al litio per 15 biciclette a pedalata assistita. La ditta svolge il proprio compito ed in data 27 Gennaio 2014 presenta la propria fattura per un totale di € 4.941 (4050 € di imponibile + 891€ di I.V.A.). Fin qui, i fatti. Veniamo alle riflessioni.
Si evince che la ditta ha dovuto attendere ben 5 mesi prima di essere liquidata. Ma, come abbiamo già detto, molte altre amministrazioni fanno trascorrere lassi di tempo molto più lunghi. Calcolando, comunque, il prezzo della fattura, ci rendiamo conto che il Comune spende la cifra di € 329,40 (I.V.A. Compresa) per ogni singola batteria.
Ci siamo chiesti, se il prezzo fosse congruo. Dopo una ricerca internet durata non più di qualche minuto, abbiamo scelto un sito campione contenente informazioni sui prezzi per delle batterie al litio: http://www.espow.com/it/36v-12ah-18650-lithium-ion-battery-for-electric-bike-w-unique-design.html?monetary=EUR&utm_source=google&utm_medium=shopping&es=15
Si vedrà facilmente come una batteria di 12Ahx36V (= 432Wh) costi solo €136,63. Ed una 8Ahx36V( = 288Wh) costi €114,96. Ovviamente sempre con caricabatterie compreso. Apparentemente, perciò, le batterie acquistate dal Comune, sembrano molto care.
Allora abbiamo approfondito le nostre ricerche e siamo giunti al seguente sito: http://www.bicielettriche.bikeitalia.it/info-bici-elettriche/batterie-bici-elettriche Si tratta di un portale di informazioni specifico in cui chiunque, anche senza nozioni di base, può farsi un’idea dell’argomento. All’interno vi si legge un interessantissimo articolo dell’ottobre 2013, dal quale si evincono, tra l’altro, le seguenti informazioni: “La batteria è ciò che dà energia al motore, e costituisce il singolo componente più costoso di una bici elettrica. Ne esistono di diversi tipi. In generale, quelle a poco prezzo sono più pesanti e hanno poca autonomia, mentre all’aumentare del prezzo diminuisce il peso e aumenta l’autonomia. Una batteria di qualità durerà anche di più nel tempo, e sarà necessario sostituirla più raramente”.
Le batterie possono essere divise in tre grandi gruppi a seconda della loro composizione chimica:
- Batterie agli ioni di Litio (Li-Ion): questa è attualmente la tecnologia migliore fra quelle usate per produrre batterie di bici elettriche. Sono molto più piccole e leggere delle altre, con una capacità di 90-150 Wh per Kg: ciò può tradursi in un ridotto peso a parità di capacità, o in una maggiore capacità a parità di peso, aumentando quindi l’autonomia della bici; è più frequente naturalmente un compromesso fra questi due estremi, per creare bici che sono più leggere e con maggiore autonomia di quelle che montano batterie al piombo. Inoltre, le batterie agli ioni di litio non soffrono del famigerato “effetto memoria”. Il lato negativo è che hanno un prezzo maggiore degli altri tipi, dovuto anche al più complesso sistema elettronico di gestione della batteria. Questo è il tipo di batteria che consigliamo, in quanto l’alto prezzo iniziale viene compensato dalla migliore performance e maggiore durata.
- Batterie al piombo (PB)
- Batterie al Nichel-metallo idruro (NiMH)
Le ultime due, però, vengono considerate qualitativamente inferiori.
Cosa ne ricaviamo, da questa lettura? Innanzi tutto delle note positive. Sembra proprio che il Comune abbia acquistato delle batterie della migliore qualità. Ne siamo lieti! Per quanto riguarda, invece, il prezzo, nulla può essere detto dal momento che dalla determina dirigenziale in nostro possesso non si evince quale sia la reale potenza delle batterie stesse.
Ora, perché è importante conoscere la capacità delle batterie? Seguendo sempre lo stesso articolo si leggono le seguenti informazioni: “Quando si sceglie una bici elettrica, oltre a guardare al tipo di batteria che monta, è necessario confrontare anche la capacità della batteria. La capacità si misura in Watt-ora (Wh). Intuitivamente, maggiore è il valore di Watt-ora (Wh) della batteria, più essa durerà, aiutandoci a compiere un maggior numero di chilometri, o ad affrontare dislivelli maggiori. Per completezza d’informazione, un Wh è uguale agli Ampere-ora (Ah) moltiplicati per i Volt (V) della batteria. Una batteria da 36V con 10Ah ha un valore di 36×10=360Wh.” Speriamo soltanto che al Comune qualcuno abbia fatto una piccola indagine di mercato e che abbia chiesto alla ditta di specificare la potenza delle batterie. Ma, fino a prova contraria, noi diamo per scontata la buona fede di tutti e diamo per assodato che ciò sia avvenuto e che il prezzo sia congruo. Certo, qualcuno potrebbe chiedere (sicuramente non a noi): perché non prendete una di queste batterie e vedete esattamente di che tipo si tratta?
E qui, quel qualcuno avrebbe toccato il secondo argomento. Nulla di più facile, se solo queste bici fossero a disposizione della cittadinanza!!! (si trovasse una bicicletta a pedalata assistita!) Infatti, le 15 bici a pedalata assistita rimesse in funzione dal Comune, fanno parte di quelle 150 biciclette “elettriche” del famoso servizio GoBike che l’Amministrazione ha a disposizione dal 2009 ma che per molti anni ha lasciato marcire nei locali dell’ex Mercato Ittico. In sostanza, dal 15 gennaio 2014 la Città di Siracusa è in possesso di 15 biciclette a pedalata assistita perfettamente funzionanti, per le quali ha appena speso quasi cinquemila Euro, ma che non si sono, quasi mai, viste in giro. Scriviamo “quasi mai”, perché qualche avvistamento lo si è avuto, grazie all’utilizzo occasionale da parte del Vice Sindaco Francesco Italia, o da parte di un Dipendente Comunale, pare, del Settore Mobilità e Trasporti. Altre, di solito 3 o 4, le notiamo a volte parcheggiate all’interno del Palazzo Vermexio.
Ma per quanto riguarda tutte le altre, ci sembra doveroso porci qualche domanda: dove sono? Chi le usa? A quale scopo? Se qualcuno da parte dell’amministrazione comunale fosse così gentile da rispondere a questi semplici quesiti, saremo grati.
Nello specifico, la nostra non è soltanto la solita domanda riguardante l’utilizzo corretto delle cose pubbliche, ma implica anche una nota tecnica. Sempre scorrendo, infatti, l’articolo già citato, verso la fine si trova il seguente paragrafo che, come vedremo, potrebbe rivestire una certa importanza: “Per quanto riguarda le batterie al Litio, è necessario aggiungere qualche dettaglio: se, magari durante il periodo invernale, non si utilizza la bici, è necessario comunque ricaricare regolarmente la batteria, circa una volta al mese. Per motivi di sicurezza infatti, alle batterie sono accoppiati dei raffinati sistemi elettronici di gestione della batteria stessa, che si occupano ad esempio di monitorare lo stato di “salute” della batteria, o di gestire il voltaggio in arrivo dal caricabatterie, per diminuirlo quando la batteria è carica. Questi componenti elettronici di controllo però a loro volta assorbono energia anche quando la bici non è usata; l’energia assorbita è molto poca, ma se si lascia la bici in garage per diverse settimane può portare alla scarica completa della batteria. Quando la batteria è completamente scarica, potrebbe non fornire abbastanza energia all’elettronica di controllo, impedendo quindi la carica della batteria e rendendola inutilizzabile.”
Il nostro timore, perciò, è alla fine riassumibile molto facilmente: da sei mesi vi sono 15 biciclette elettriche che il Comune ha pagato e che rarissime volte si sono viste in giro. Se, per caso, fino ad oggi nessuno le avesse mai utilizzate, vi è il rischio concreto che nel frattempo le batterie si siano rovinate e la città (con i nostri soldi, ricordiamo) avrebbe speso inutilmente 5000 Euro.
In attesa che qualcuno possa smentirci, fatti alla mano, a noi rimangono i dubbi. A chi rimangono le bici?