Nel pomeriggio di ieri, personale della locale Squadra Mobile ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Siracusa, su richiesta della locale Procura della Repubblica, traendo in arresto AMATO Antonio, (classe 1986), Siracusano, già noto alle forze di polizia, ritenuto responsabile dei reati di tentata estorsione aggravata, danneggiamento aggravato e lesioni aggravate, in particolare.
In specie, l’arrestato, con più azioni esecutive di un unico disegno criminoso, compiva atti di minaccia e violenza idonei e diretti in modo non equivoco a costringere le vittime a versargli una somma imprecisata di denaro, per evitare ulteriori conseguenze dannose ed a procurarsi, conseguentemente, un ingiusto profitto. Atti di minaccia consistiti nell’aver recapitato di fronte l’ingresso del loro negozio (esercizio commerciale in Villaggio Miano) una busta chiusa contenente due cartucce per pistola a salve ed un biglietto minatorio da lui stesso redatto, contenente gravi frasi minatorie, nell’aver incendiato, mediante liquido infiammabile, le fioriere poste all’ingresso del loro negozio, e atti di violenza consistiti: percuotendo con pugni una delle vittime. La misura cautelare segue alle intense e immediate indagini svolte dalla Squadra Mobile, la quale, già in passato si era occupata di investigare su reati commessi dall’AMATO proprio in danno delle stesse vittime. Infatti, AMATO Antonio e un complice venivano già riconosciuti responsabili di tentata estorsione in danno della titolare del negozio preso di mira; anche successivamente alla sentenza di condanna prima detta, la donna era vittima di ulteriori atti intimidatori, tra cui vari danneggiamenti seguiti da incendio e la ricezione di lettere intimidatorie, una delle quali conteneva due cartucce per pistola a salve, simili a quelle contenute nella busta recapitata il 20 agosto u.s. In data 24/3/2011 AMATO Antonio veniva arrestato in flagranza di reato da personale della Squadra Mobile per aver dato fuoco alla saracinesca del “solito” negozio.
E’ di tutta evidenza che quella posta in essere dall’AMATO è un’ostinata, quanto inspiegabile, forma di persecuzione che ha gettato nello sconforto e nella prostrazione le vittime.