Il presidente della Provincia Regionale di Siracusa On Nicola Bono ha inviato una nota alla Presidenza del Consiglio dei ministri, ai Ministri alle Infrastrutture e al Turismo, al presidente della Regione Siciliana Crocetta ed al vice presidente della Commissione Europea Tajani, in cui boccia la recente proposta di classificazione degli aeroporti nazionali, formulata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nell’ambito del Piano per lo sviluppo aeroportuale italiano, che ha provocato, peraltro, la forte ed unanime reazione dei rappresentanti istituzionali siciliani e della comunità tutta per il mancato inserimento dell’aeroporto Fontanarossa di Catania nella lista degli scali denominati “core network” e dell’aeroporto di Comiso tra gli scali di interesse nazionale.
“Si tratta di due aeroporti che, pur nella loro diversificazione strutturale e funzionale, rappresentano un tutt’uno al servizio dello sviluppo economico di una intera regione e che per ciò, sono affidati alla gestione diretta o indiretta della Società Aeroporto di Catania, di cui la Provincia Regionale di Siracusa è socia fondatrice – ha spiegato il presidente Bono nella nota -. L’aeroporto di Fontanarossa, in particolare, conta oltre 6 milioni di passeggeri l’anno ed un bacino di utenza di circa 3 milioni e mezzo di abitanti, garantendo servizi a ben 7 delle 9 province siciliane; dati questi che fanno dello scalo catanese il primo aeroporto del mezzogiorno ed il sesto a livello nazionale. Già a novembre del 2011, purtroppo al tempo in solitudine, avevo rappresentato in ogni sede, compresi i mass media, la pericolosità dell’acritico recepimento delle indicazioni dell’Unione Europea in tema di trasporti. Avevo con forza evidenziato che l’automatica applicazione di quei criteri, peraltro illogici e tecnicamente errati, rispetto a quelli adottati in precedenza, ovvero il riferirsi agli aeroporti di città con almeno un milione di abitanti piuttosto che a quelli con i più significativi bacini di utenza, avrebbe causato il declassamento sia dello scalo catanese che di quello ibleo, con gravissime conseguenze per l’economia di una intera regione”.
Il presidente Bono teme che l’aeroporto di Catania sia escluso dalla possibilità di reperire ingenti ed importantissimi finanziamenti, necessari per la realizzazione degli ambiziosi progetti di potenziamento e diversificazione strutturale nel settore dei trasporti che, invece, saranno riservati solo agli aeroporti qualificati “core network”. “Se poi, come molti hanno sospettato, le penalizzanti classificazioni proposte dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – ha ripreso il presidente Bono – sono preordinate ad una riduzione del valore della S.A.C. Spa, così da facilitare l’ingresso di soci privati, è utile ribadire che, a queste condizioni, è chiaro che mi opporrò sia alla vendita della SAC, sia all’ipotesi di cessione delle azioni in possesso della Provincia Regionale di Siracusa, che mi onoro di presiedere. Il passaggio del contestato Piano nella Conferenza Stato – Regioni costituisce, allo stato, un momento cruciale ai fini dello sviluppo del sistema aeroportuale siciliano ai cui lavori il Presidente della Regione siciliana, come ha già preannunciato, profonderà il suo massimo impegno affinché possa essere opportunamente modificato e pienamente recuperato il ruolo e la classificazione degli aeroporti di Fontanarossa e di Comiso”.
Infine per Bono è fondamentale che siano modificati i criteri di classificazione : “C’è l’esigenza o di modificare i criteri di classificazione recentemente introdotti che hanno sostituito al criterio del bacino di utenza di riferimento di ogni aeroporto quello discutibile della popolazione delle città capoluogo, la cui applicazione penalizza l’intero mezzogiorno d’Italia, oppure, pur mantenendo i nuovi criteri, introdurre deroghe mirate che consentano il pieno recupero nel “core network” dell’aeroporto catanese, così come è suo diritto stare, proprio in virtù del suo ruolo insostituibile nello sviluppo economico dell’intera Regione”.