LA PROCURA RICHIEDE ED IL GIP DECRETA L’ARCHIVIAZIONE DEL PROCEDIMENTO AVVIATO SU INTERESSATA DENUNCIA DI SAI8
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“La notizia del reato è infondata”, questa la motivazione con la quale la Procura ha proposto in data 11/12/2012, ed il GIP ha decretato in data 18/12/2012, l’archiviazione del procedimento avviato due anni fa su denuncia di SAI8; come dire “nei confronti di Bono non era vero nulla.”.
“Mi fido della Giustizia, nonostante tutto! Oggi il quadro è finalmente chiaro e provato: SAI8, con una calunnia strumentale,è riuscita a sopravvivere nei due lunghi anni in cui la Procura ha rivoltato la mia vita come un calzino,intercettando ogni mia telefonata, controllando i movimenti dei miei conti bancari e, a volte,addirittura additandomi pubblicamente come effettivamente responsabile. Oggi la Procura ha finalmente accertato che non ho mai commesso alcun reato. Mi è stato restituito pienamente l’onore di uomo pubblico onesto con quarant’anni di integerrima vita politica. Chi ha avviato questa macchina del fango, però, ha tratto enormi vantaggi da questa vicenda ed è giusto che ora la Giustizia presenti a loro il conto da pagare.”
“È paradossale – ha continuato Bono – che dopo avere caratterizzato la mia vita e il mio impegno nelle istituzioni nel più assoluto e sacrale rispetto della legalità, dopo avere studiato la notte come evitare le trappole di un sistema politico corrotto e corruttore, per due anni abbia subito l’onta di essere accomunato a quella malapolitica che ho sempre combattuto.
Ma se questo è accaduto, lo si deve proprio alla mia integrità e alla conseguente assoluta indisponibilità a scendere a patti illeciti, accettare logiche spartitorie, anteporre il perseguimento di interessi personali a quelli collettivi.
Era evidente che ai dirigenti di Sai8, arrivati a Siracusa pretendendo di gestire il sistema idrico in violazione del contratto di servizio, non restava altro che la calunnia. Per due anni sono stato quindi un
INDAGATO PER LA LEGALITÀ
Nonostante sin dal 9/01/2012 il GIP, dott. Panebianco, avesse dichiarato, dopo avere rilevato “non cristallinamente credibili” le dichiarazioni dei querelanti che “In nessuna delle numerose conversazioni intercettate tra BONO Nicola ed i suoi collaboratori della Provincia egli fa mai qualcosa di diverso dal dare l’ordine preciso e perentorio di perseguire inesorabilmente la finalità della risoluzione del contratto con SAI 8, il che, come già notato, si pone in contraddizione logica con la ipotesi che egli perseguisse soltanto strumentalmente detta strada, con l’intento preciso di fare marcia indietro se SAI 8 avesse aderito alle sue richieste”, in data 2/02/2011 l’allora Procuratore Ugo Rossi, in pubblica conferenza stampa dichiarava “in tutta questa storia ballano affari per 64 milioni di euro. E Bono, sempre per la Procura, è coinvolto in toto. Il Gip, al riguardo, la pensa diversamente. Per questo ha rigettato la nostra richiesta. Ma noi andremo avanti per dimostrare come stanno realmente le cose. E cioè che questi politici a Siracusa non erano al servizio della collettività, bensì brigavano soltanto per fare i propri interessi”. Un preconcetto teorema, destituito totalmente da qualsiasi veridicità, oltre che da ogni fondamento probatorio, che già allora era stato rinnegato dal GIP e che oggi finalmente una libera e rinnovata Procura ha smentito totalmente, ma che per anni mi ha ingiustamente perseguitato consentendo ad altri, nel frattempo, di trarre lucrosi ed indebiti vantaggi.
Risale solo a qualche giorno fa la notizia che la Procura, nella persona dei sostituti Dott. Bisogni e Dott.ssa Boschetto, aveva chiesto l’archiviazione del procedimento a mio carico e che il GIP, nella persona del Dott. Consiglio, aveva accolto la richiesta della Procura.
Nel frattempo, in questi due anni di indagini, i vertici di SAI8 sono stati impegnati non solo a calunniarmi, denunciandomi in data 30/10/2010 alla Procura della Repubblica, ma anche ad assumere in data 15/11/2010 l’Ing. Salvatore Torrisi, il figliastro dell’allora Procuratore della Repubblica di Siracusa Ugo Rossi, a conferirgli la prestigiosa e lucrosa carica di Direttore Generale Gestione Reti ed Impianti, e successivamente, anche ad affidargli la carica di Amministratore Delegato; il tutto “con una più che probabile intenzione di “captatio benevolentiae”, per ripetere le parole del GIP di Siracusa riportate nell’ordinanza che ha respinto la richiesta di misura nei miei confronti, tant’è che il CSM, in sede disciplinare, ha recentemente trasferito e declassato detto Procuratore ad altra sede.
Ma SAI8 ha anche tratto enormi vantaggi da questi due anni di indagini; infatti:
- non ha mai presentato le garanzie fideiussorie contrattualmente previste;
- non ha pagato il canone di concessione;
- non ha realizzato gli investimenti strutturali previsti nel Piano d’Ambito;
- ha invece continuato ad incassare dai cittadini la tariffa che comprende in sé una quota a titolo di canone ed una quota a titolo di investimenti;
- ha avanzato, come se non bastassero gli utili sopra riferiti, pretese creditorie dall’ATO Idrico pari a 18 milioni di euro, chiedendone l’accertamento, però, non ad un Giudice del Tribunale, ma ad un collegio arbitrale. A tal riguardo voglio formalizzare la mia solidarietà ai Sindaci che nell’assemblea dell’ATO e sulla stampa hanno manifestato la loro avversione all’ipotesi dell’arbitrato, anche alla luce della dichiarata volontà del governo Crocetta di avviare la liquidazione degli ATO Idrici entro i prossimi sei mesi.
In questa vicenda, quindi, qualcuno ha effettivamente brigato per fare i propri interessi, costruendo un castello di calunnie che ha tentato di infangare il mio nome dopo 40 anni di cristallina vita politica.
Gli Avv.ti Aldo Ganci ed Ezechia Paolo Reale, miei difensori, cui va il più sentito ringraziamento non solo per la lodevole assistenza professionale prestata, ma anche per non aver mai dubitato sulla mia estraneità ad ogni pretestuosa ed interessata accusa, sono stati incaricati di tutelare il mio buon nome danneggiato in ogni sede e nei confronti di ogni attore di questa brutta storia a lieto fine.
Ciò che era partito come un tentativo di delegittimazione morale e politica, oggi è diventata la certificazione indiscussa di una condotta integerrima ed ultraquarantennale che da sempre è stata avvertita dall’opinione pubblica, ed oggi finalmente è attestata anche dall’Autorità giudiziaria.
Questa esperienza, infine, mi induce a confermare la mia fiducia nel sistema giudiziario che nella sua molteplicità di livelli è comunque in grado di garantire l’affermazione della verità.
In questo momento, desidero ringraziare le centinaia di cittadini che in questi due anni non hanno mai mancato di rappresentarmi la loro incredulità circa le accuse infamanti di cui venivo fatto oggetto, dimostrandomi che il mio impegno per la legalità e al servizio dell’interesse pubblico era ben presente nella coscienza collettiva.
Sento anche il bisogno di ringraziare la classe politica locale che, con alcune lodevoli eccezioni, mi ha gratificato per tutto questo tempo del suo assordante silenzio e del totale isolamento, sia in pubblico che in privato, sulla delicatissima questione, ben sapendo quale era la reale posta in gioco, e ben conoscendo le mie reali motivazioni, evidenziando la mia estraneità alla congrega, insieme al degrado morale in cui versa e che costituisce la causa prima del disprezzo di cui è circondata.
E per evitare qualsiasi retro pensiero e possibile strumentalizzazione del felice esito di questa vicenda giudiziaria, ho voluto rinviare ad oggi questa conferenza stampa, malgrado sin dal 19 dicembre avessimo ufficialmente l’esito della decisione del GIP, per essere certi di operare a termini abbondantemente scaduti per la eventuale proposizione di candidature.
Sono infine felice di avere dimostrato che esistono anche politici onesti e che, pertanto, è possibile praticare la BUONA POLITICA AL SERVIZIO DELL’INTERESSE PUBBLICO, che è sempre stata e resta il mio principale ideale.