Nella serata di ieri, i Carabinieri della Sezione Operativa del NORM della Compagnia di Siracusa hanno rintracciato e tratto in arresto BRANCATO Salvatore, classe 1984, pregiudicato siracusano e noto elemento di spicco del locale clan “Bottaro-Attanasio”. Il Brancato, dovendo scontare 3 anni, 4 mesi e 4 giorni di reclusione a seguito di condanna ad anni 5 per estorsione aggravata dall’utilizzo del metodo mafioso, quale forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo al clan di appartenenza, si era reso irreperibile dal settembre 2018, data in cui l’Ufficio esecuzioni penali della Procura Generale presso la Corte d’Appello di Catania aveva emesso l’ordine di esecuzione per la carcerazione nei suoi confronti, provvedimento che non era mai stato eseguito poiché lo stesso si era deliberatamente sottratto all’arresto. L’episodio per il cui il Brancato era stato condannato risale al dicembre 2012, quando lo stesso era stato individuato come uno degli appartenenti al clan “Bottaro-Attanasio” che avevano posto in essere una serie di estorsioni all’imprenditore Montoneri, titolare di un autosalone di Siracusa. Una mirata attività info-investigativa condotta dai Carabinieri ha permesso di individuare la presenza dell’uomo nel capoluogo, dal quale si era allontanato, e di intercettarlo mentre, alla guida di un’autovettura intestata ad un familiare, percorreva la strada provinciale 14 Fusco – Canicattini Bagni – Passoladro. L’azione dei militari, scrupolosamente pianificata, consentiva di precludere ogni possibilità di fuga da parte del ricercato, il quale, una volta fermata la marcia del mezzo, non opponeva alcuna resistenza alla sua cattura.
Sul conto del Brancato pendeva inoltre un’ulteriore ordinanza, anch’essa emessa dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Catania, di ripristino della custodia cautelare in carcere, scaturita a seguito della sua irreperibilità, avuta inizio a settembre dello scorso anno, che aveva determinato la violazione dell’obbligo di dimora cui era sottoposto. Anche quest’ultimo provvedimento restrittivo veniva così notificato al Brancato, ormai assicurato alla giustizia.
L’arrestato, dopo le formalità di rito presso il Comando Provinciale Carabinieri, è stato associato alla Casa Circondariale Cavadonna di Siracusa, mentre il Formica e la Campanile sottoposti al regime degli arresti domiciliari, a disposizione dall’A.G. competente