È pazzesco che sotto una crisi economica così drammatica certi politici continuino ad occuparsi d’altro. Fedele alla linea del parlare senza sapere di che cosa, infatti, l’on. Gennuso ha voluto incominciare l’anno facendo il salto, per lui, di qualità e cioè parlando di me. Quello che ne esce non è però un attacco nei miei confronti, questione fuori dalla sua portata, ma la triste visione della sua politica, incapace di concepire ogni possibile scenario che non sia quello della misera spartizione del potere. Si rassegni l’on. Gennuso, non ho chiesto per me alcun posto all’IAS e considero degradante lo spettacolo di politici che brigano per sedere in un Consiglio d’Amministrazione fatto di 9 componenti (fino a poco tempo fa addirittura 17!) in una società di circa sessanta dipendenti, un insulto alla nostra comunità. Non proteggo nessun personaggio nel sottogoverno di Siracusa, non ho cambiato opinione sugli ospedali di Avola e Noto come ha fatto lui, ho sostenuto l’attuale sindaco di Noto fin dal primo momento, non affermo cose diverse a seconda di dove mi trovo ma le confronto ovunque, anche in Tribunale, e con chiunque. Si rassegni l’on. Gennuso che, “come il lupo di mala coscienza, come opera pensa”: siamo in tanti a non assomigliargli e non ce ne dispiace. Il suo acume, la sua finezza politica lo porteranno forse ad occupare nuovi posti con relativa visibilità di potere ma si rassegni a lasciare la visibilità delle idee a quelli che ce le hanno.
Roberto De Benedictis