“Un referendum su cui tanti non sanno nulla e che però rischia di avere effetti molto importanti sulla vita democratica del paese.
In primo luogo perché – differentemente da quanto annunciato – il taglio non è accompagnato da nessun correttivo: non ci sono nuovi regolamenti parlamentari, non c’è il riequilibrio del peso dei delegati regionali nell’elezione del Presidente della Repubblica e sopratutto – cosa che ci è sempre stata molto a cuore – non c’è la legge elettorale proporzionale, necessaria per impedire una iniqua distribuzione del peso politico delle diverse forze in parlamento.
Per questo diciamo che è necessario votare NO:
– perché la riforma rischia di ridurre il pluralismo e la rappresentanza nelle istituzioni di molti territori;
– perché con il taglio si accentra il potere nelle mani di pochi;
– perché non ci sarà alcun miglioramento in termini di efficienza ed efficacia nella vita del Parlamento;
– perché i risparmi sono ridicoli, solo un caffè all’anno per ogni cittadino, e non giustificano una distorsione della Costituzione;
– perché è ora di voltare pagina rispetto ad un decennio in cui la partecipazione dei cittadini alla vita politica del paese è stata scoraggiata dalle campagne ‘antipolitiche’: abbiamo invece bisogno di una nuova cultura per il paese, di una politica diversa e non di meno politica.
Dobbiamo ricordare anche il referendum del 20 e 21 settembre è valido in ogni caso, e non c’è un quorum da superare.
Per questo non solo andiamo a votare e votiamo no, ma chiediamo a tutti di mobilitarsi in questa ultima settimana e di sostenere la campagna per il No nella propria città.
Questa è una controriforma che penalizza i giovani e attacca il nostro pluralismo politico, inoltre si ridurrà drasticamente la rappresentanza di territori a bassa densità di popolazione come Basilicata, Molise e Liguria. Il problema principale, a nostro avviso, era diminuire in modo vertiginoso i profumati stipendi e bonus di parlamentari nazionali e regionali e non tagliare la rappresentanza! Vale la pena avere una democrazia più fragile? NO
In Italia negli ultimi anni è stato tagliato il numero dei consiglieri comunali, trasformato le Province in enti non elettivi, abolito le assemblee di quartiere.
Sempre in nome del risparmio, dell’efficienza e della guerra alla casta.
Il risultato lo vedete da voi: istituzioni sempre più lontane dai cittadini, meno rappresentative e spesso incapaci di svolgere il proprio ruolo.
In poche parole, una democrazia più fragile.
Ora si prova a dare la botta anche al Parlamento, tanto per chiudere il cerchio.
Ne vale la pena? Io credo di NO.”
Ricordiamo a tutti i cittadini rosolinesi che giovedì 17 settembre alle ore 18:30, insieme al comitato per il NO provinciale e ad altre sigle tra cui l’ANPI in Piazza Masaniello presso il locale 100 Once si terrà una conferenza con diversi relatori per discutere delle ragioni del NO. Invitiamo la cittadinanza tutta a partecipare.