“Dinamiche insediative nel territorio di Canicattini Bagni e nel bacino
di alimentazione del torrente Cavadonna (SR) tra Antichità e Medioevo“
Premiato il 22 Ottobre ad Alife (Caserta) con il Premio nazionale “Salvatore Farina, fondatore della sezione di Alife dell’Archeoclub d’Italia“
Sarà presentata Mercoledì 26 Ottobre 2016, alle ore 17.00, nell’Aula consiliare del Comune di Canicattini Bagni la recente monografia del giovane archeologo canicattinese, Santino Alessandro Cugno, dal titolo “Dinamiche insediative nel territorio di Canicattini Bagni e nel bacino di alimentazione del torrente Cavadonna (SR) tra Antichità e Medioevo“, pubblicata a Giugno all’interno della prestigiosa collana scientifica British Archaeological International Series (n. 2802, Oxford, 2016), con la prefazione del professore Dario Palermo, Ordinario di Archeologia Classica all’Università di Catania, e la presentazione del professore Giovanni Uggeri, Emerito di Topografia Antica all’Università La Sapienza di Roma.
Alla presentazione, presente l’autore, interverranno:
– Paolo Amenta, Sindaco di Canicattini Bagni;
– Prof. Vincenzo Ficara, Presidente dell’Associazione “Amici della Voce di Canicattini”;
– Prof. Dario Palermo, Ordinario in Archeologia Classica all’Università di Catania;
– Dr. Andrea Patané, Dirigente Resp.Sezione Beni Archeologici della Soprintendenza di Siracusa;
– Dr. Lorenzo Guzzardi, Direttore del Polo Regionale di Siracusa per i siti culturali.
Santino Alessandro Cugno, il 22 Ottobre ad Alife (Caserta) verrà insignito del Premio nazionale “Salvatore Farina, fondatore della sezione di Alife dell’Archeoclub d’Italia“ per la migliore tesi in Topografia dell’Italia Antica, discussa fra il 1 gennaio 2013 e il 30 novembre 2015, dal titolo: “Dinamiche insediative nel territorio di Canicattini Bagni (SR) tra Antichità e Medioevo”.
La commissione giudicatrice, composta dal Prof. Paolo Sommella, Presidente dell’Istituto Nazionale di Studi Romani e Accademico dei Lincei, e dal Prof. Giovanni Uggeri, Professore Emerito di Topografia Antica all’Università La Sapienza di Roma, ha ritenuto meritevole lo studio di Cugno, frutto di un lungo lavoro di ricerca, durato quasi 8 anni, sul territorio di Canicattini Bagni e sulle zone archeologiche limitrofe.
Uno studio, oggetto della presentazione di Mercoledì 26 Ottobre nella sua città, a Canicattini Bagni, che si pone l’ambizioso obiettivo di fornire un quadro aggiornato, ampio e articolato dei diversi paesaggi storici, che si sono succeduti nel corso dei millenni in questa significativa porzione dell’altopiano ibleo, in seguito all’azione umana e all’interazione tra le attività antropiche e i caratteri originari dell’ambiente naturale ibleo.
L’illustrazione dei numerosi e quasi sconosciuti siti archeologici è affidata ad un’ampia documentazione grafica, cartografica e fotografica, quasi del tutto originale.
In questo lavoro di ricerca l’autore ha provveduto a riesaminare tutte le informazioni desumibili dalla bibliografia già esistente e dalle fonti d’archivio (i taccuini di Paolo Orsi, l’archivio inedito di Efisio Picone, i dattiloscritti di Salvatore Carpinteri, e così via), alla luce dei nuovi elementi emersi nel corso delle indagini di carattere archeologico e topografico avviate a partire dall’estate del 2008.
Sfogliando le pagine di questo libro sarà possibile seguire la storia di questo importante territorio, situato a metà strada tra Siracusa e Akrai, e ripercorrere le tappe dell’antica via Acrense, la strada che collegava la madrepatria alla sua sub-colonia.
Ampio spazio viene dedicato alle necropoli preistoriche di Alfano, Passo Ladro e Cardinale, con le caratteristiche tombe monumentali dell’età del Bronzo Antico, alle fattorie greche di Bagni e Pianette, alle lussuose ville romane con mosaici di Cinque Porte e Cugno Martino, alle catacombe di Cozzo Guardiole e di Stallaini, al battistero tardo antico di contrada Petracca, per terminare con gli insediamenti rupestri medievali di Case Vecchie, Cava Lencino, Bosco di Sopra.
Particolare attenzione, infine, viene rivolta all’analisi dei simboli ebraici e paleocristiani presenti nella necropoli di Case Vecchie e agli affreschi medievali delle chiese rupestri, per i quali l’autore presenta nuove proposte e chiavi di lettura.