DAL GIORNALE ON LINE NUOVOSUD.IT
La squadra mobile di Catania ha eseguito un’ordinanza cautelare, emessa dal Gip su richiesta della Procura distrettuale, per 22 persone nell’ambito di un’indagine su mafia e il mercato della raccolta illecita delle scommesse on line. Per sette persone che erano state fermate a Siracusa, Ribera (AG), Messina, Gela (CL) e Vittoria (RG), i Gip competenti hanno applicato, su richiesta delle locali Procure, la custodia cautelare in carcere. Durante l’operazione sono state sequestrate agenzie di scommesse nelle province di Catania, Siracusa, Caltanissetta e Ragusa. I destinatari del provvedimento sono indagati, a vario titolo, per associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, associazione per delinquere, esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, riciclaggio, l’intestazione fittizia di beni. Contestata anche la truffa allo Stato con l’aggravante di avere favorito la mafia.
Le indagini della Squadra Mobile di Catania e dal Servizio centrale operativo di Roma hanno fatto emergere una consolidata organizzazione criminale che, sotto l’egida del clan catanese Cappello-Bonaccorsi, era dedita alla gestione di numerose agenzie di scommesse presenti sull’intero territorio siciliano e la progressiva e pervasiva infiltrazione e la connessa espansione nel settore dei giochi e delle scommesse on line.
E’ stato stimato in un milione di euro il volume mensile di affari delle 20 agenzie di scommesse sequestrate nelle province di Catania, Siracusa, Caltanissetta e Ragusa nell’ambito dell’indagine della Procura catanese su mafia e il mercato della raccolta illecita delle scommesse on line sfociata stamane in 28 ordinanze di custodia cautelare. L’operazione, denominata Gaming off line”, ha permesso di far luce sugli affari del clan Cappello nel settore delle scommesse on line riconducibili a società operanti all’estero (Albania, Romania e Malta) e su una organizzazione criminale dedita alla gestione di numerose agenzie di scommesse sull’intero territorio siciliano che sfruttavano la copertura legale fornita dal marchio “Planetwin365”. In alcuni casi gli investigatori hanno documentato l’accesso nelle sale scommesse di minorenni. I particolari dell’operazione sono stati resi noti durante una conferenza stampa alla quale hanno peso parte, tra gli altri, il Procuratore della Repubblica Carmelo Zuccaro ed il questore Alberto Francini Promotore dell’organizzazione sarebbe stato Salvatore Massimiliano Salvo, di 36 anni, ritenuto un presunto esponente del clan Cappello Carateddi, con la complicità, tra gli altri, di Giovanni Orazio Castiglia, 34 anni, e Salvatore Bosco, di 33, tutti raggiunti da ordinanza di custodia cautelare. L’indagine ha anche evidenziato un progetto di espansione della cosca prevedeva l’acquisizione nelle province di Ragusa e Siracusa di locali commerciali da adibire a sale scommesse e la commercializzazione di un software che avrebbe consentito l’esercizio abusivo di scommesse. La Procura di Catania ha chiesto ed ottenuto dal Gip l’emissione di 22 provvedimenti restrittivi, due dei quali in carcere e notificati ad altrettanti detenuti, Bosco e Salvo. Gli altri 20 indagati sono stati posti ai domiciliari. Il Gip ha anche emesso altre sei provvedimenti restrittivi nei confronti di sei persone fermate nei giorni scorsi. Per uno, Castiglia, è stata disposta la custodia cautelare in carcere. Per gli altri cinque sono stati disposti gli arresti domiciliari.I destinatari dei provvedimenti restrittivi sono Salvatore Bosco, di 33 anni, e Salvatore Massimiliano Salvo, di 36, per i quali è stata disposta la custodia cautelare in carcere. Sono stati posti ai domiciliari Santo Blanco, di 54 anni, Francesco Bucceri, di 40, Domenico Caniglia, di 47, Orazion Castiglia, di 55, Angelo Cavaleri, di 74, Ivani Cavaleri, di 41, Christian Conte, di 25, William Crali, di 29, Federico Di Cio, di 41, Tiziano Di Mauro, di 38, Giuseppe Greco, di 58, Lorenzo Greco, di 29, Antonino Guasta, di 45, Massimo Iannelli, di 53, Luca Lima, di 34, Alessandro Rosario Lizzoli, di 46, Giovanni Minutola, di 22, Cristan Nania, di 29, Andrea Sterzi, di 44, Giorgio Tela, di 39. Nell’ambito della stessa operazione sono state raggiunte da ordinanze di custodia cautelare, una delle quali in carcere, sei persone fermate nei giorni scorsi a Siracusa, Ribera (AG), Messina, Gela (CL) e Vittoria (RG). Per Giovanni Orazio Castiglia, di 34 anni, è stata disposta la misura cautelare in carcere. Ai domiciliari sono stati posti Santo D’Agata, di 45 anni, Andrea Di Bella, di 27, Francesco Nania, di 42, Antnino Russo, di 38 e Salvatore Truglio, di 35. Fra le persone finite agli arresti in casa, il presidente della squadra di Calcio a 5 Futsal Rosolini, Giorgio Tela. Attraverso un Circolo avrebbe raccolto in paese, scommesse illegali. Domiciliari pure per un altro rosolinese, Tiziano Di Mauro, 38 anni. Entrambi sarebbero stati legati ai referenti del clan, presi nell’ambito della stessa operazione a Pachino.