I fatti sono avvenuti tra aprile ed ottobre 2015.
Ieri sera, i Carabinieri della Tenenza di Scicli hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare nei confronti di Bartolomeo Venticinque, classe ‘75, già noto alle forze di polizia, ritenuto responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate e sequestro di persona, commessi a Scicli nel periodo tra il mese di aprile ed ottobre 2015.
Il provvedimento cautelativo è stato emesso dal G.I.P. del Tribunale di Ragusa, dott. Claudio Maggioni, su richiesta del Pubblico Ministero titolare dell’indagine, dott. Marco Rota, che ha condiviso a pieno gli elementi forniti dai Carabinieri di Scicli a carico dell’ indagato nei confronti del quale sussistono gravi indizi di colpevolezza per i reati citati, commessi nei confronti della convivente.
Infatti, l’indagato, verosimilmente spinto da una gelosia morbosa e non accettando la separazione dalla sua convivente, ha perseguitato quest’ultima chiamandola ripetutamente al telefono, appostandosi nei luoghi di abituale frequentazione della stessa ivi compreso il luogo di lavoro creandole disturbo al sereno svolgimento delle proprie attività, con l’unico scopo di controllare ogni suo movimento e di investigare su ogni aspetto della vita privata della ragazza, scopo per il cui raggiungimento l’indagato è arrivato fino ad ingiuriarla, minacciarla ed aggredirla con violenza, cagionandole più volte delle lesioni a seguito di tali violenze.
Inoltre, in una circostanza, il Venticinque si è reso responsabile del reato di sequestro di persona, ovvero quando rinchiuse la convivente all’interno del suo ufficio perché contrariato dalla fine del rapporto.
A tutto ciò si aggiunge che il Venticinque era già sottoposto alla misura di sicurezza della libertà vigilata che, tuttavia, si è rivelata inadeguata in quanto l’indagato non ha ottemperato in più occasioni alle prescrizioni impostegli, rifiutando di intraprendere un percorso terapeutico e riabilitativo per disintossicarsi dagli stupefacenti e non osservando gli orari imposti per il rientro e l’uscita da casa.
Dunque, sussistendo il concreto ed attuale pericolo che l’indagato perseveri nell’azione delittuosa già intrapresa nei confronti della convivente e commetta altri reati della stessa specie, il G.I.P del Tribunale di Ragusa ha ritenuto opportuno applicargli la misura degli arresti domiciliari revocandogli la misura di sicurezza provvisoria della libertà vigilata.
Al termine delle formalità di rito, quindi, i Carabinieri hanno sottoposto agli arresti domiciliari Bartolomeo Venticinque come disposto dal provvedimento cautelativo.