Quasi 1.000 dollari a migrante la cifra pagata per il viaggio, agli organizzatori ne vanno 350.000.
Sono già 21 gli scafisti fermati nel 2016; nel 2015 sono stati 147.
Ieri dopo l’identificazione sono stati trasferiti dalla Polizia di Stato 250 migranti a Trapani ed il resto sono stati ospitati all’HOT SPOT di Pozzallo.
367 a bordo di 3 gommoni salpano dalla Libia e gli scafisti vengono “arruolati” tra i migranti che si offrono alle consorterie criminali, pur di guadagnare qualche centinaio di dollari o viaggiare gratis.
Le indagini hanno portato al fermo di: SAMBA MBALOU Mamma, nato in Senegal lì 10.05.1996, TRAOURE Mohamad, nato in Mali il 30.05.1994, SAR Maxi, nato in Senegal il 01.01.1998, G.IS. nato in Gambia di 16 anni e G.I. nato in Senegal di 16 anni.
I responsabili del delitto previsto dall’art. 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, concorrevano con altri soggetti presenti in Libia al fine di trarne ingiusto ed ingente profitto, compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.
I migranti provenienti da diversi paesi del centro africa sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo o subito trasferiti a Trapani.
MODALITA’ DI SOCCORSO IN MARE
Alle ore 05:30 del 16 febbraio 2016 l’unità navale “Cigala Fulgosi” della Marina Militare Italia avvistava otticamente un gommone con 127 migranti di cui 120 uomini-6 donne ed 1 minore, che venivano soccorsi e fatti salire a bordo della suddetta nave della marina militare. Alle successive ore 05:35 veniva avvistato un altro gommone con a bordo 121 persone, dei quali 114 uomini-sei donne ed un minore; alle successive ore 09.30 l’unità navale avvistava e successivamente recuperava un altro gommone con a bordo 115 clandestini dei quali 111 di sesso maschile e 04 di sesso femminile. Terminate tutte le tre operazioni di recupero, l’unità navale si dirigeva verso il Porto di Pozzallo ove giungeva alle ore 10,00 del 17.02.2016, attesa dal servizio di Ordine Pubblico della Polizia di Stato.
Dopo gli opportuni accertamenti sanitari, iniziavano le operazioni di sbarco dei migranti che venivano ospitati presso l’Hot Spot per l’immediata identificazione.
ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA
La Polizia di Stato ha dovuto gestire arrivi e immediate partenze, il tutto senza sosta ed anche in questo caso i migranti erano numerosissimi, ben 367; tra loro diversi minori.
Il Funzionario dirigente del servizio di Ordine e Sicurezza Pubblica della Polizia di Stato, con a disposizione decine di uomini, ha dovuto poi coordinare, le immediate partenze, i trasferimenti dal CPSA ad altre regioni e l’accoglienza di centinaia di migranti.
Le operazioni di sbarco non hanno fatto registrare criticità ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche, in particolar modo diverse donne incinte e minorenni.
Alle procedure hanno partecipato 60 Agenti della Polizia di Stato, nonché appartenenti alle altre Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana, Esercito Italiano ed i medici dell’A.S.P. per le visite mediche.
Al riguardo, le attività dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato risultavano complesse, dovendo essere espletate in tempi ristretti, così da permettere anche un immediato invio degli ospiti in altre strutture d’accoglienza.
La Polizia Scientifica ha lavorato consequenzialmente senza sosta per le operazioni di preidentificazione e fotosegnalamento, in considerazione dei nuovi arrivi. In tempi record sono stati identificati i migranti approdati.
LE INDAGINI
Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota di Carabinieri e della Guardia di Finanza hanno concluso le indagini in 24 ore lavorando senza sosta per individuare i 5 scafisti dei 3 gommoni.
Sono salpati dalla Libia nello stesso momento e dalla stessa spiaggia, così hanno riferito i migranti.
Il viaggio è costato quasi 1.000 dollari e gli scafisti si sono arruolati, offrendo la loro opera agli organizzatori libici, trafficanti di esseri umani.
Dopo poche ore di navigazione hanno chiamato i soccorsi e sono stati salvati dalla nave militare italiana impegnate nelle acque internazionali per l’emergenza migranti.
I testimoni hanno permesso alla Polizia di raccogliere inequivocabili elementi a carico dei 5 scafisti, 2 dei quali minorenni di 16 anni.
Negli ultimi sbarchi è stato registrato un aumento degli scafisti minori d’età rispetto al passato.
LA CATTURA
Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanne dell’Autorità Giudiziaria.
BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA
Nel 2016 sono 21 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 150 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.
IL DIRIGENTE LA SQUADRA MOBILE
Commissario Capo della Polizia di Stato
Dott. Antonino Ciavola