A seguito delle dichiarazioni fatte, durane una trasmissione televisiva, dal prof. Vaccarella, si sente il dovere di fare alcune precisazioni.
In particolare si formula un invito al prof. Vaccarella, e a tanti altri, di leggersi la relazione fatta da uno dei componenti la Commissione super partes di cui sicuramente non conosce i contenuti dato che lo stesso Vaccarella non dice mai perché l’Agenas non si è mai posto il problema di risolvere le “fughe” verso altre province; di avere dati certi in merito ai reparti e in merito ai posti; di indicare quali criteri fatti oggettivamente errati (comfort del cliente); di non avere ottemperato al mandato conferito; di non aver fatto riferimento alla data del 16 giugno 2009; ecc..
Tutte cose di cui lo stesso o non conosce i contenuti oppure fa finta di non conoscerli . Lo stesso dovrebbe evitare di dire che i netini nella vicenda hanno tirato in ball o la Chiesa, quando lui stesso deve ammettere che proprio la Chiesa di Avola o meglio un suo esponente ha preteso di fare uscire la Santa in segno di lutto.
Il Comune di Noto, con a capo il suo sindaco, vuole soltanto che si faccia chiarezza nella scelta per la creazione dell’ospedale unico e come da prescrizione chiara dell’Agenas che quando non era “pressata” aveva indicato per motivi di sicurezza la necessità di allocare tutto in un unico presidio. E quando si dice tutto si intendono almeno i 199 posti letto atteso che le normative nazionali impongono almeno 200 posti letto per la sopravvivenza e il mantenimento di un ospedale.
Si ribadisce la disponibilità ad un confronto pubblico con il prof. Vaccarella e con quanti altri lo desiderino sul fondamento delle risultanze della relazione della componente Agenas della Commissione super partes per dimostrare a chi non l’avesse ancora compreso che la stessa contiene evidenti errori e probabilmente anche qualcosa di più.
Si evidenzia che il Comune di Noto ha chiesto una verifica dei dati forniti dalla relazione Agenas da parte di una Commissione di inchiesta regionale e di una nazionale.