E’ stata approvata dall’Europarlamento la risoluzione sull’agricoltura dell’UE e il commercio internazionale, con la quale i deputati chiedono con forza alla Commissione di smettere di concedere concessioni per ottenere accesso ai mercati di paesi terzi a discapito del settore agricolo e sottolineano i rischi derivanti dai negoziati con il Mercosur e dall’accordo con il Marocco.
In un momento in cui l’Unione europea sta riflettendo sulla nuova politica agricola comune, trovare dei meccanismi atti a garantire la coerenza tra la PAC e la politica commerciale esterna diventa un obbiettivo primario.
Il settore agricolo europeo garantisce, infatti, il raggiungimento di molti beni pubblici quali, fra gli altri, la sicurezza e la qualità alimentare.
Pertanto, la difesa degli interessi degli agricoltori europei deve essere prioritaria ed in tale direzione che condividiamo in pieno le parole dell’On.le Giovanni La Via, membro della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento Europeo, infatti l’On.le La Via si è espresso in questi termini- “ ed é essenziale, a questo punto dei negoziati, fare arrivare chiaramente alla Commissione la nostra preoccupazione e la nostra ferma posizione a tutela degli interessi degli agricoltori europei e italiani“.
Anche Confagricoltura si è già espressa sulla vicenda, facendo rilevare come “Il Marocco è un Paese amico che ha fatto molti progressi di avvicinamento all’Europa negli ultimi anni ed è legittimo, pertanto, che ricerchi miglioramenti ed aperture nel commercio internazionale. Questo però non giustifica concessioni squilibrate; qualsiasi apertura delle frontiere deve essere basata su regole condivise, che tutelino gli interessi del sistema agricolo e tendere al raggiungimento di risultati bilanciati”.
Ad avviso della Confagricoltura la via degli accordi bilaterali può essere intrapresa, se non vi sono alternative, e l’apertura delle frontiere può anche essere una opportunità in più per le imprese europee. Ma alla base ci deve essere l’obiettivo di favorire l’export europeo e italiano, rimuovendo gli ostacoli tariffari e non tariffari a carico delle merci e introducendo un principio di reciprocità delle condizioni produttive.
Tra l’altro, l’intesa non affronta la questione della tutela delle indicazioni geografiche (IG), rinviandola a negoziati futuri.
Giustamente Confagricoltura ha chiesto che l’Unione europea, prima di decidere qualsiasi ulteriore concessione al Marocco, preveda un preventivo studio di impatto sulle conseguenze, introducendo misure compensative a vantaggio degli agricoltori dell’area comunitaria che ne subiscono le conseguenze di tutto ciò, ritengo quindi che la strada intrapresa dall’On.La Via sia l’unica percorribile ,così come le preoccupazioni e i rilievi mossi da Confagricoltura che appoggio in pieno, rimarrò vigile sulla vicenda affinchè gli agricoltori soprattutto siciliani non subiscano ulteriori danni patrimoniali.