Sono partiti dalla Tunisia ed hanno pagato circa 2.000 euro a passeggero; agli organizzatori quasi 100.000.
82i fermati nel 2017 (6 minori); 200i fermati del 2016 (29 minori).
Nel 2017 presso l’Hot Spot di Pozzallo hanno già fatto ingresso10.464in occasione di 32 approdi; nel 2016 erano arrivati 18.488 migranti in occasione di 56 sbarchi.
La Polizia a seguito dello sbarco di ieri ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di:
AMDI Slim, nato in Tunisia il 17.05.1978.
Secondo i testimoni sono loro che hanno condotto le imbarcazioni partite dalle coste libiche. I responsabili del delitto previsto dall’art. 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, concorrevano con altri soggetti presenti in Tunisia al fine di trarne ingiusto ed ingente profitto, compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.
I migranti provenienti dal centro Africa sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri.
MODALITA’ DI SOCCORSO IN MARE
In data 23.09.2017, alle ore 18:49, la Nave “PROTECTOR” della Marina Militare Inglese prestava assistenza a due unità navali della Guardia Costiera Italiana (CP307 e CP292) per la segnalata presenza di una barca in legno con a bordo circa 50 passeggeri. Alle successive ore 21:07 IMRCC di Roma assegna alla nave “PROTECTOR” il ruolo di coordinamento delle operazioni di soccorso attese le scarse condizioni di galleggiabilità del natante segnalato. Alle successive ore 21:35avevano inizio le operazioni di trasbordo dei passeggeri della barca in legno. Tali operazioni si concludevano alle successive ore 22:47 e consentivano di trarre in salvo i complessivi 48 migranti che occupavano l’imbarcazione in legno. Al termine delle operazioni di salvataggio, su disposizione di IMRCC di Roma, i migranti venivano condotti presso il porto di Pozzallo, dove giungevano alle ore 11:00 del 24.09.2017.
LE INDAGINI
Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota della Guardia di Finanza di Pozzallo ed una dei Carabinieri hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto il comandante dell’imbarcazione per altro già espulso in passato dall’Italia.
Investigare sugli eventi costituiti da migranti tutti della stessa nazionalità dello scafista non è mai facile in quanto i passeggeri testimoni temono ripercussioni nel loro paese natale e non vogliono parlare con la Polizia.
Nonostante le ritrosie e le paure dei passeggeri, la professionalità degli investigatori ha permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico dello scafista anche in questo caso.
I migranti hanno pagato circa 2000 euro cadauno per partire dalle coste tunisine e raggiungere l’Italia. Il loro obiettivo è quello di arrivare in spiaggia per poi disperdersi ma sono stati intercettati dalle motovedette della Guardia Costiera.
Al termine delle indagini, grazie al riscontro sulle impronte digitali effettuato dalla Polizia Scientifica della Questura di Ragusa, è stato possibile appurare che lo scafista avesse già fatto ingresso in passato in Italia ma era stato respinto alla frontiera.
Al termine delle indagini, gli scafistisono stati associati presso la casa circondariale di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea competente territorialmente.
La Squadra Mobile di Ragusa confrontando gli elementi raccolti dalla Polizia Scientifica, ha tratto in arresto un tunisino che era già stato espulso proprio da Ragusa con provvedimento del Prefetto ibleo. L’uomo non poteva fare ingresso in Italia per 5 anni, pertanto è stato arrestato.
LA CATTURA
Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanne dell’Autorità Giudiziaria.
Era già stato espulso ed ha fatto rientro in Italia clandestinamente, per questo, quando espierà la pena, sarà nuovamente espulso dal territorio nazionale.
BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA
Nel 2017sono 82 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 200 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.
IL DIRIGENTE LA SQUADRA MOBILE
Commissario Capo della Polizia di Stato
Dott. Antonino Ciavola