La Polizia di Stato – Squadra Mobile e Ufficio Minori– ha denunciato per sottrazione consensuale di minore A.H. tunisino di anni 21 domiciliato in Germania dove ha avanzato richiesta di asilo politico.
I genitori di una ragazzina tedesca, una settimana fa, avevano presentato alla Polizia del loro paese, denuncia di scomparsa della figlia, in quanto la stessa si era allontanata da casa arbitrariamente, probabilmente in compagnia del fidanzato.
Disperati per la scomparsa della figlia, chiedevano aiuto su facebook a tutti gli amici della ragazzina ottenendo qualche utile informazione ed in qualche modo la conferma che la ragazza fosse fuggita insieme al fidanzato.
I genitori raccontavano alla Polizia tedesca, in sede di denuncia, che il giovane tunisino si trovava in Germania come richiedente lo status di rifugiato ed aveva conosciuto loro figlia per le vie delle città, con la quale aveva intrapreso una relazione sentimentale.
Padre e madre della minore non si arrendevano, decidendo di partire per la Sicilia in quanto avevano saputo che il ragazzo avesse dei parenti in territorio ibleo. Da ricerche su social network ed informazioni avute dagli amici della figlia, i partenti del tunisino potevano trovarsi a Messina pertanto si recavano presso quella Questura in data 6 febbraio per denunciare anche in Italia la scomparsa della minore.
Immediatamente gli uffici della Polizia di Stato di Messina avviavano le indagini effettuando alcuni controlli ma purtroppo con esito negativo.
La Squadra Mobile di Messina avvisava subito la consorella di Ragusa per riferire che la minore poteva trovarsi sul territorio ibleo, stante gli accertamenti effettuati fino a quel momento.
Non appena ricevuta la denuncia dai colleghi di Messina, la Squadra Mobile di Ragusa unitamente all’Ufficio Minori della Divisione Anticrimine avviava serrate indagini e nella giornata di ieri venivano effettuate diverse perquisizioni nelle campagne vittoriesi.
Sempre ieri mattina giungevano negli uffici della Squadra Mobile di Ragusa i genitori della minore sempre più in angoscia, i quali chiedevano nuovamente aiuto.
Dopo alcune ore di ricerche serrate su Vittoria e grazie alla conoscenza del territorio da parte degli uomini della Squadra Mobile, con l’ausilio del Commissariato di P.S., veniva finalmente individuata la casa del padre del ragazzo tunisino che in prima battuta negava la presenza del figlio in provincia di Ragusa.
Messi alle strette il padre ed un fratello, decidevano di condurre gli uomini della Polizia di Stato presso il casolare dove venivano trovati i due ragazzi fuggiti dalla Germania.
La ragazza in buone condizioni di salute veniva subito condotta presso gli Uffici della Squadra Mobile di Ragusa così come il tunisino ed i suoi familiari.
Non appena ritrovata la ragazza venivano avvisati telefonicamente i genitori, così da far ritorno in Questura, rassicurandoli delle condizioni di salute della figlia.
I genitori anch’essi a Vittoria per cercare la figlia facevano subito rientro a Ragusa per riabbracciare la figlia.
La ragazza ascoltata dalla sezione specializzata reati contro la persona e dall’ufficio minori della Divisione Anticrimine, ha ammesso di essersi allontanata volontariamente insieme al fidanzato che dalla Germania voleva raggiungere la famiglia che vive a Vittoria per lavorare nelle campagne.
La minore non ha subito alcuna pressione fisica o psichica per quanto dalla stessa riferito e quindi la il fidanzato è stato denunciato per sottrazione consensuale di minore.
La ragazzina ha quindi riabbracciato i genitori chiedendo di poter restare con il fidanzato in Italia ma, ovviamente, l’hanno riportata alla ragione facendola rientrare in Germania con loro già sin da oggi.
Avvisati gli Uffici centrali del Servizio Cooperazione Internazionale Forze di Polizia per informare la Polizia tedesca, la Squadra Mobile di Ragusa ha riaffidato la minore ai genitori e denunciato il tunisino che resterà attualmente a Vittoria con il proposito di raggiungere nuovamente la fidanzata.
IL DIRIGENTE LA SQUADRA MOBILE
Commissario Capo della Polizia di Stato
Dott. Antonino Ciavola