Da stamattina altre cinque salme di migranti annegati in mare durante la traversata nel Mediterraneo riposano nel cimitero comunale accanto agli altri sedici loro compagni di sventura sepolti nei mesi scorsi.
Le bare dei cinque migranti, sono state allineate lungo tutto il sagrato della cappella dove si è celebrato il rito funebre. Assieme al Sindaco Corrado Calvo, presenti il Vice Prefetto Vicario dott.ssa. Cocuzza, don Manlio Savarino in rappresentanza dei parroci della città, Abdelhafid Kheit, Imam della Comunità Islamica di Sicilia, Autorità civili e militari, Associazioni, una folta rappresentanza del Centro di accoglienza “A.Frasca” e tanti cittadini. La cerimonia funebre si è svolta con una preghiera da parte di don Manlio Savarino ed una preghiera in lingua araba recitata dall’Imam Abdelhafid Kheit. Negli interventi che hanno preceduto il rito religioso, la dottoressa Cocuzza e il Sindaco Calvo hanno messo in risalto come “ indipendentemente dal nostro credo, nazionalità, razza, questi morti sono prima di ogni cosa esseri umani, in fuga da una situazione disperata, alla ricerca della libertà e di una vita migliore”.
“Ringrazio – ha affermato la dottoressa Cocuzza – a nome di Sua Eccellenza il Prefetto ancora una volta la Città di Rosolini e per essa il Sindaco per la disponibilità e sensibilità non comune mostrata nell’accogliere l’invito lanciato a tutti i Sindaci della Provincia. Una attenzione verso persone che non sono riusciti a raggiungere la meta sperata dopo essere fuggiti dalla loro terra, e dai loro affetti, per infinite e legittime ragioni. Uomini, donne e soprattutto bambini dall’identità sconosciuta, dietro ai quali si è consumata una grande tragedia umana e che adesso almeno avranno una degna sepoltura. Momenti come questi, oltre ad essere vissuti con grande commozione, ci devono far riflettere sul dramma legato al problema dell’immigrazione che deve essere affrontato da parte di tutti con determinazione”. Il Sindaco Calvo nel suo intervento ha voluto sottolineare la sensibilità della Città che si è sempre distinta in tutte le circostanze in cui è stata chiamata ad un gesto di solidarietà. “Al di là delle polemiche, dei dibattiti che possono svilupparsi sul problema immigrazione, noi abbiamo il dovere di accogliere quanti hanno perduto la loro vita in mare. La nostra città sotto questa aspetto si è mostrata sensibile e lo sarà in futuro”.
A conclusione della cerimonia, si è proceduto alla tumulazione delle cinque bare nel piccolo campo di inumazione opportunamente predisposto nei pressi della cappella .
Il Responsabile
Giuseppe Lorefice