Rosolini – La nota di diffida inviata l’assessore comunale ai LL.PP Carmelo Di Stefano, all’ATI (l’associazione temporanea delle imprese) e alla Moncada Costruzioni srl quali imprese esecutrici dei lavori inerenti la riqualificazione del centro storico e agli architetti Francesco Listro e Carmelo Martino, direttori dei lavori, con la quale contesta loro il pericolo di rovina e gravi difetti nella esecuzione di detti lavori, ha sortito gli effetti sperati. Infatti arrivano le prime risposte positive. In questi giorni infatti tecnici e funzionari di una delle due imprese, la Moncada Costruzioni srl, hanno effettuato un sopralluogo, congiuntamente allo stesso assessore Di Stefano, nelle vie interessate per constatare gli inconvenienti venutisi a creare. I responsabili dell’impresa quindi hanno dato la loro piena disponibilità ad eseguire gratuitamente gli interventi necessari sotto la direzione dell’arch. Carmelo Martino. In mancanza di risposte, aveva assicurato l’assessore Di Stefano, l’Ente avrebbe attivato tutte le procedure per l’accertamento ed il risarcimento dei danni rilevati. ” Il nostro intervento – afferma Di Stefano – si è reso necessario perché non è possibile che lavori eseguiti da appena cinque anni possano creare simili inconvenienti. Giornalmente verifichiamo come la pavimentazione stradale in pietra lavica e pietra calcarea dure locale delle aree del centro storico interessate presenta vaste aree di distacco del piano di posa e cedimenti dello stesso, che determinano gravi disagi per la circolazione nonché un danno economico per l’Ente date gli interventi costretti ad effettuare e il risarcimento danni da parte dell’utenza per incidenti. Esprimo quindi – prosegue Di Stefano – il mio compiacimento per la sensibilità mostrata dall’impresa Moncada e dai tecnici della stessa nel mettersi a disposizione per eseguire gli interventi. Speriamo che stesso tipo di atteggiamento venga assunto dall’altra impresa al fine di evitare contenziosi che non farebbero altro che allungare i tempi per eliminare gli inconvenienti emersi”.
Giuseppe Lorefcie
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