Nel corso della serata di ieri 12 Novembre i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Noto hanno posto in essere un articolato servizio di controllo del territorio nell’ambito del Comune di Rosolini finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati, con particolare riguardo ai reati contro il patrimonio nonché al fenomeno dell’uso sostanze stupefacenti tra i più giovani, problematica per la quale permane sempre molto alta l’attenzione dei Carabinieri.
Nel corso dell’articolato servizio, posto in essere da 2 pattuglie in uniforme e 2 con personale in abiti civili dislocate in vari punti del paese, sono state eseguite una serie di mirate perquisizioni finalizzate alla ricerca di sostanze stupefacenti ed armi, al ritrovamento di oggetti provento di delitto ed al contrasto dei reati contro il patrimonio.
Ed è proprio nel corso di uno di questi controlli che i Carabinieri hanno tratto in arresto per i reati di violenza, minaccia e resistenza a Pubblico Ufficiale Cannata Salvatore classe 1969 ed il fratello Cannata Giuseppe, classe 1979, entrambi originari di Rosolini e già noti alle forze dell’ordine per i loro precedenti di polizia. I carabinieri, notando una utilitaria che rallentava alla loro vista, hanno proceduto ad intimare l’alt. Il mezzo, che in un primo momento stava effettivamente accostando per fermarsi, giunto a pochi metri dal militare, ha avuto un improvviso scatto quasi investendo quest’ultimo. Il conducente ha altresì tentato di darsi alla fuga innestando la retromarcia che è stato prontamente bloccato dagli operanti che sono riusciti ad aprire lo sportello ed estrarre le chiavi del veicolo. Nel frattempo il passeggero, approfittando del momento di confusione, si è dato alla fuga per la campagna circostante, cadendo anche più volte a causa della fitta vegetazione, venendo bloccato dai militari dopo un breve inseguimento.
La successiva perquisizione personale e veicolare dava esito negativo.
Il mezzo veniva sottoposto a sequestro in quanto sprovvisto di copertura assicurativa: il proprietà è stato sanzionato amministrativamente ai sensi dell’art. 193 del Codice della Strada.
Gli arrestati, come disposto dall’Autorità Giudiziaria, sono stati rimessi in libertà non sussistendo l’esigenza di richiedere l’applicazione di misure coercitive.