Parla di “clamoroso errore della Regione” l’avvocato Emanuele Tringali, esperto in diritto amministrativo, che segue il caso del ricorso al Tar presentato dall’ex sindaco Corrado Calvo contro la decisione della regione di indire le elezioni a Rosolini. “Un fatto eclatante – dichiara Tringali -: la Regione ha dimenticato quanto dispone l’articolo 51 del Testo unico degli Enti locali, ovvero che il sindaco ed il consiglio comunale durano in carica 5 anni. Per questo Rosolini non doveva essere inserita tra le città che dovevano votare”.
Tringali si riferisce al fatto che nel 2013, quando Calvo fu eletto sindaco, rivestì l’incarico solo per un anno, fino al commissariamento dovuto al ricorso presentato dall’allora candidato Giovanni Giuca. Nel marzo 2015, quando Calvo fu eletto di nuovo sindaco con il ritorno al voto in sole 2 sezioni, sia il sindaco che i consiglieri comunali hanno prestato nuovamente giuramento. “È da quel momento che l’amministrazione si insedia – ha dichiarato Tringali – ed è da quel momento che devono trascorrere i 5 anni”.
La Regione inoltre, secondo Tringali, sarebbe stata informata per tempo di quanto stava accadendo: il ricorso dell’ex sindaco Calvo è stato presentato subito dopo l’indizione delle elezioni. La Regione avrebbe dunque potuto correggere il tiro ma non l’ha fatto.
Il Tar si pronuncerà la prima settimana di luglio e, se dovesse accogliere il ricorso, le elezioni del 10 giugno verranno annullate e Corrado Calvo proseguirà il suo mandato fino al 2020.