“Per “l’impegno profuso nel portare a compimento il gemellaggio con il Comune di Rosolini”.Con questa motivazione il Sindaco Frankenthal Martin Hebich ha conferito all’ex primo cittadino rosolinese il “distintivo comunale”, il più alto riconoscimento che la città tedesca può assegnare.
La cerimonia di consegna al “Congressforum” di Frankenthal lo scorso 18 febbraio-
Il testo della lettera di ringraziamento dell’ing. Corrado Calvo letta nel corso della cerimonia:
Sig. Sindaco, carissimo Martin, Sig. Presidente del Consiglio comunale, sigg. Consiglieri comunali, Stimate Autorità, Gentili Signore e Signori,
Con il cuore colmo di emozione e con particolare e personale trasporto esprimo tutta la mia gratitudine a Lei, Sig. Sindaco, a tutti i Consiglieri comunali, alle autorità istituzionali, a tutti i presenti per avermi concesso l’onore di condividere la gioia di questo momento insieme a tutti quanti voi. Grazie di cuore per il conferimento di questa Onorificenza che tanto mi inorgoglisce.
Grazie per le parole cordiali e lusinghiere rivoltemi e per l’accoglienza affettuosa serbatami sin dalla mia prima visita in questi splendidi luoghi da parte di tutta la comunità cittadina. Oggi io mi sento a casa ed è merito vostro. Mi sento a casa in questa terra che in passato ha accolto i miei concittadini, in questa terra che ha saputo aiutare i miei concittadini, quando qualche decennio fa, a migliaia hanno scelto per necessità, di emigrare lontano dalla propria terra natia, offrendo loro la grande opportunità di un lavoro, di una nuova casa e di migliorare i destini di quelle famiglie. I risultati più evidenti di questa loro esperienza sono oggi materialmente visibili nella nostra città, laddove con i risparmi del lavoro onesto svolto in Germania, di tanti padri e madri di famiglia, a partire dagli anni ’70 sono state realizzate una quantità enorme di case per abitazione per loro e per i figli, e che la delegazione di amministratori di Frankenthal che è venuta ospite a Rosolini l’anno scorso, ha potuto ben vedere. Nell’umile bagaglio di quegli uomini e di quelle donne che ieri cercavano il riscatto ad una vita fatta di stenti, di sacrificio, che affrontavano il lungo viaggio della speranza, vi erano poche e semplici cose, ma anche e soprattutto un insieme di valori e principi autentici di una civiltà contadina che basava la propria cultura sul rispetto, sulla tolleranza, sulla solidarietà e sul lavoro. Lavoro e impegno a volte durissimo, ma che hanno consentito di raggiungere con successo obiettivi, a volte di prestigio e di alta professionalità in tutti i settori della società tedesca.
Il mio ricordo riconoscente e commosso va a tutti quanti loro, ai nostri emigrati, molti dei quali non sono più fra noi e molti dei quali sono ritornati in Patria, nella città di Rosolini per godere la meritata pensione. Se essi furono capaci di restituire un senso alle loro vite, di ritrovare la fiducia e la serenità d’animo, di mitigare il dolore della lontananza attraverso la dolcezza della memoria, questo fu possibile grazie all’umanità che si coglie in questa terra, e che personalmente ho avuto modo cogliere e apprezzare attraverso le vostre splendide persone.
L’incontro tra culture diverse, seppur determinato dal bisogno e dalla speranza, ieri come oggi, deve essere occasione di arricchimento e non momento di intolleranza soprattutto oggi che siamo chiamati, nel cosiddetto mondo globale, a trovare risposte responsabili alla necessaria convivenza tra culture, all’idea di società che vogliamo costruire per i nostri figli, ricercando modelli di integrazione che diano centralità alla dignità della persona, affinché l’emigrazione di oggi non consegni alla storia testimonianze di sfruttamento, emarginazione, sacrificio, sofferenza. Ed è per questo motivo che invito le nuove generazioni di figli di rosolinesi, molti dei quali non conoscono i luoghi di origine dei genitori, e in alcuni casi, anche la lingua, a visitarli, a scoprirli e sentirli propri, alla ricerca delle proprie radici. L’impegno delle reciproche istituzioni, a motivo delle ragioni per cui è stato sottoscritto l’atto di gemellaggio, deve garantire il sostegno e l’incremento degli scambi culturali e sociali tra le nostre comunità, legate da un filo che niente e nessuno potrà mai spezzare.
L’onorificenza alla quale non avrei mai creduto di poter ambire, non è un riconoscimento alla mia modesta persona, ma ai miei concittadini, agli emigrati di ogni tempo, ai figli di Rosolini, a quanti si commuovono e piangono ricordando le angosciose attese, a chi è riuscito a riscattarsi, a chi ha creduto in un domani migliore, a chi ha combattuto con coraggio ed umiltà tutte le forme di emarginazione, a quanti hanno dato e continuano a dare accoglienza mossi da un grande spirito di fratellanza, alle istituzioni che incoraggiano e intensificano le relazioni tra culture diverse. Con questi sentimenti e con i nostri proponimenti d’azione che dovranno essere sempre più incisivi e unitari, accolgo con animo grato l’onore che avete voluto farmi nel conferirmi l’onorificenza del “Distintivo Comunale” della città di Frankenthal.
dott. Ing. Corrado Calvo
Rosolini, 18/02/2019”