Se il pateracchio delle elezioni Regionali del 2012 in provincia di Siracusa fosse accaduto ad un esponente della Sinistra, ci sarebbe stata una rivoluzione, con marce, manifestazioni e fiaccolate. Invece chi sta al governo della Regione, continua ad ignorare una violazione di legge”.
E’ l’amaro sfogo dell’ex parlamentare all’Ars dell’Mpa-Pds, Giuseppe Gennuso, che definisce “inaffidabile” il presidente della Regione, Rosario Crocetta. “ In tutta questa vicenda – dice Gennuso – quel che mi sorprende, è il comportamento dell’ex presidente della Commissione nazionale Antimafia, Beppe Lumia, che, come è noto, è l’ideologo del governatore. E pure l’accoppiata che ha fondato il “Megafono” continua a parlare di legalità e lotta alla mafia. Ma non applicare una sentenza, non è forse violare le leggi dello Stato Italiano? Ed ancora: fare sparire il materiale elettorale dal palazzo di Giustizia di Siracusa, non è un atto di mafia? Ho parlato con alcuni componenti della Commissione Antimafia a Roma, raccontando per filo e per segno quel che è accaduto non soltanto in fase di scrutinio, ma anche dopo la sentenza emessa dal Consiglio di giustizia amministrativa. Ho detto chiaramente in un a lettera inviata alla presidente dell’Antimafia, Rosy Bindi che dietro la mancata attuazione della sentenza che ordina il ritorno al voto in nove sezioni c’è la mano dei “poteri forti”. Si tratta di una commistione fra colletti bianchi e pezzi della politica che hanno gestito e continuano a farlo con le giuste coperture, affari poco trasparenti. E’ risaputo che alcuni deputati regionali della Circoscrizione di Siracusa, proclamati nel 2012, non vogliono Gennuso all’Ars perché non è personaggio addomesticabile. Così nelle segrete stanze complottano fanno circolare voci diffamatorie di una gravità inaudita. Se qualcuno, però, pensa di logorarmi con la delazione – prosegue l’ex deputato siciliano – si sbaglia di grosso. Di fronte ad un’ingiustizia di proporzioni abnormi, non mi fermerò. All’illegalità di una certa Sinistra, forcaiola solo contro gli avversari, risponderò
“L’acquisizione degli atti da parte della magistratura di Siracusa al Cga di Palermo, ha un percorso distinto e separato dalla sentenza dell’organo amministrativo che ha ordinato il ritorno alle urne per le Regionali del 2012”.
Lo afferma l’ex parlamentare dell’Mpa – Pds all’Ars, Pippo Gennuso che aggiunge: “Ho parlato con i miei avvocati che mi hanno confermato che la sentenza del Cga deve essere attuata, quindi si andrà al voto in sei sezioni di Pachino e tre di Rosolini. L’acquisizione degli atti da parte della Procura di Siracusa – aggiunge Gennuso – rientrerebbe nella normale attività di indagini, sul materiale elettorale sparito dall’archivio del tribunale di Siracusa, nel finto allagamento del 20 novembre del 2013, vale a dire 20 giorni dopo che il Cga aveva chiesto alla Prefettura del capoluogo la verificazione dei verbali e delle schede. E per onore di cronaca, e questo voglio dirlo ai poco informati, i plichi trafugati non riguardano soltanto le 9 sezioni dove si tornerà a votare, ma anche il materiale di altri seggi della Circoscrizione di Siracusa”.
Alla mancata applicazione della sentenza da parte del presidente della Regione, Rosario Crocetta, gli avvocati di Pippo Gennuso, così come avvenuto per le regionali del Piemonte, con un atto di ottemperanza hanno chiesto al Consiglio di giustizia amministrativa di nominare un commissario ad acta per indire le elezioni. “ Il ricorso all’Avvocatura dello Stato da parte dell’ufficio di Presidenza dell’Ars e della Regione siciliana – aggiunge l’ex deputato – è stato soltanto una escamotage per ritardare l’applicazione della sentenza e per non cadere in un reato penale come quello dell’omissione in atti d’ufficio. Il prossimo 9 aprile, tuttavia il Cga deciderà come e quando fissare la data delle nuove elezioni Regionali a Pachino e Rosolini”.
Sui plichi spariti al palazzo di giustizia di Siracusa, Gennuso è in piena sintonia con i deputati regionali Bruno Marziano e Vincenzo Vinciullo ed afferma “ che bisogna dare un volto, un nome e cognome ad eventuali mandanti ed esecutori materiali che hanno commesso un reato gravissimo”. “Il trafugamento del materiale elettorale – conclude Gennuso – non ha precedenti in tutta Italia ed è una barbara violazione della legge che annienta la volontà democratica dei cittadini – elettori”.
Siracusa, 18 marzo 2014
f.to
Giuseppe Gennuso
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