Ieri pomeriggio i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Noto, con l’ausilio dei militari della Stazione di Rosolini, hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti:
Roccasalva Michele, 27enne di Rosolini, già noto per violazione della normativa sugli stupefacenti;
Puglisi Luigi, 37enne di Rosolini, già noto per violazione della normativa sugli stupefacenti;
Puglisi Giuseppe, 23enne di Rosolini;
Cappello Eleonora, 23enne di Rosolini.
A seguito di una serie di mirati servizi volti a contrastare lo spaccio di stupefacenti i militari della Stazione di Rosolini avevano saputo che Roccasalva e Puglisi Luigi, nelle ultime settimane, erano coinvolti in un consistente traffico di stupefacenti.
Le modalità operative dei due sospettati, già ben conosciuti per i loro precedenti specifici, venivano chiarite grazie ad una serie di mirati servizi di osservazione, pedinamento e controllo, effettuati dal personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia che consentivano di individuare anche gli altri due complici.
La giovane coppia, essendo formata da incensurati, poteva conservare in maniera meno rischiosa lo stupefacente consentendo a Roccasalva e Puglisi L. di eludere i controlli della Stazione CC di Rosolini.
Nella giornata di ieri, durante l’ennesimo servizio di pedinamento, veniva finalmente riscontrato uno scambio di stupefacente tra Cappello e la coppia Roccasalva – Puglisi Luigi.
Il successivo immediato intervento dei militari consentiva di bloccare i due uomini sottoponendo a sequestro circa 85 grammi di stupefacente tipo eroina, ancora confezionati in ovuli, dalla cui successiva lavorazione sarebbero state ricavate circa 340 dosi per un valore commerciale di 8.500 euro.
L’immediata perquisizione domiciliare nell’abitazione della giovane coppia di conviventi consentiva di rinvenire e sequestrare ulteriori 5 grammi di stupefacente tipo eroina.
In base agli elementi acquisiti, vista l’assenza di precedenti penali ed il coinvolgimento “secondario” in qualità di meri custodi, i due giovani venivano posti agli arresti domiciliari mentre i primi due arrestati venivano tradotti presso il carcere di Cavadonna a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.