Rosolini – Per l’ufficio di Stato Civile del Comune di Rosolini risultava deceduto dallo scorso sei ottobre ma lui invece è vivo e vegeto. E’ questa la curiosa disaventura capitata ad un operatore ecologico rosolinese, Giuseppe Scarso, sessantaquattro anni, abitante in contrada Commaldo Superiore in territorio rosolinese. A fare la scoperta lo stesso e soprattutto i familiari che inspiegabilmente da alcuni giorni ricevevano attestati di condoglianze da parte di parenti e amici dopo che questi avevano letto sull’ultimo numero del periodico locale “Corriere Elorino”, nella pagina dedicata ai “cari estinti”, il nome di Giuseppe Scarso con tanto di foto e data del decesso. Un annuncio funebre che non è passato dunque inosservato a molti in quanto il signor Scarso era anche conosciuto in quanto prima gestiva un panificio. Un errore singolare del quale ne hanno chiesto conto e ragione i familiari del 64enne agli impiegati dell’ Ufficio preposto i quali hanno potuto accertare che si trattava un caso di omonimia ingenerato da una nota dell’ospedale “Umberto I” di Siracusa inviata lo scorso 6 ottobre al Comune di Rosolini con la quale appunto si comunicava il decesso di un certo Giuseppe Scarso. Ad ingannare i funzionari comunali l’anno di nascita in quanto dagli elenchi comunali in quell’anno risultava un solo signor Giuseppe Scarso che, per nulla insospettiti, lo hanno inserito nell’elenco dei deceduti del mese di ottobre. I sospetti sono stati fugati proprio dopo le segnalazioni ed un accurato controllo in cui si evidenziava come si trattasse di altra persona resisdente in altro Comune. Un particolare questo sul quale stanno indagando gli stessi funzionari comunali e cercare di capire come mai l’ospedale abbia inviato quel decesso al Comune di Rosolini. Da parte sua, pur non nascondendo la sua preoccupazione per le conseguenze del caso sotto l’aspetto meramente ammistrativo soprattutto per la sua attività lavorativa, il diretto interessato ha molto ironizzato su quanto accadutogli.
Giuseppe Lorefice
nella foto: il signor Giuseppe Scarso