Rosolini – Una Presidente del Consiglio Comunale più determinata che mai a difendere il suo operato, la sua scuola e i suoi alunni presenti in gran numero, quella che si è presentata nel corso di una conferenza stampa svoltasi in un angolo di piazza Garibaldi, nel cuore cittadino. Una Calvo che è entrata subito nel merito della questione facendo una attenta valutazione dei fatti che l’hanno vista protagonista in questi ultimi mesi e che ebbero inizio il 13 dicembre dello scorso anno allorquando attraverso un sms, tra l’altro denunciato alle autorità giudiziarie, sul cellulare che le anticipava sinistramente i fatti giudiziari di questo momento. “La resa dei conti è arrivata. Fossi in te non ci spererei negli esami di stato. La cosa più divertente è che non ti aspetti casa ti sta per accadere ah ah ah ah”. Questo il testo del messaggio cui fa ha fatto riferimento la Calvo che allora appariva promonitore oggi si rivela premonitore. Un messaggio al quale poi sono seguiti i vari attentati i incendiari subiti in poche settimane. Si chiede la Presidente: ” A che punto stanno le indagini?. Si fanno seriamente?. L’indagine nei miei confronti, questa lunghissima indagine condotta anche fuori dai termini previsti dalla legge e che riguarda una serie di irregolarità amministrative tanto tempo addietro. E’ giusto che si continuano a disperdere energie della Stato per sapere se un alunno ha frequentato un giorno in più o un giorno in meno, o se si è iscritto il 13 o il 15, o se la professoressa abbia fatto o meno l’appello. Sarebbe meglio dare la caccia agli estortori e agli incendiari di auto”. La Calvo ha poi fatto riferimento alla conferenza stampa, presso la Procura dela Repubblica, subito dopo il suo arresto, nel corso della quale venivano elencati tutti i capi di accusa nei suoi confronti. ” Mai – ha precisato l’interessata – formalizzati e notificati alla stessa ( falsi diplomi, associazione a delinquere, truffa allo Stato, false atteewstazioni di dirigenti di uffici pubblici ecc.). Fatti che nulla hanno a che vedere con il provvedimento del Gip ma che richiamano solamente il contenuto di una lettera anonima molto sospetta ed inquietante che invece di essere cestinata come per legge, ha dato il via a questa lunghissima indagine”. Nel suo intervento la Presidente inoltre nell’evidenziare un evidente uno squilibrio fra i capi di imputazione ed il provvedimento preso ha lamentato allo stesso tempo la scarsa considerazione data alla sua memoria difensiva di oltre 350 pagine. ” Scomparsa — afferma la Calvo – dopo il deposito presso la cancelleria del Gip. Un fascicolo contenente le dichiarazioni spontanee di 85 alunni che frequentano regolarmente la scuola. Fascicolo che se fosse stato acquisito dal Gip non staremmo oggi a parlare di misure cautelari”. La Presidente ha chiesto quindi con forza che venga processata subito. Tornando alla lettera anonima, la Calvo ha evidenziato come questa risalga al dicembre del 2008 subito dopo essersi consumata la rottura politica tra la stessa e un esponente politico del suo stesso partito ed utilizzata come pezzo di appoggio per far partire le indagini. Un accenno polemico inoltre nei confronti di un noto deputato regionale che già a quel tempo sbandiarava ai quattro venti come la mia scuola doveva essere chiusa e persino telefonando all’allora Assessore Regionale alla P.I. rimproverandolo di avere firmato il decreto autorizzativo. Nel difendere quindi il suo operato e soprattuto la sua scuola, la Calvo, nell’invitare la stampa, i giornalisti presenti , a svolgere autonoma indagine e verificare come questa funzioni, ha affermato: ” Ho solo combattuto dal suo interno quel sistema anomalo riuscendo pian piano a creare una vera scuola privata autonoma, viva e partecipata in tutte le sue forma, dal corpo docente agli alunni, al personale di segreteria. il mio pensioero oggi è tutto rivolto a questi fantasmi che si trovano attorno a me e alla possibilità immediata di potere loro al più presto riprendere gli studi, un diritto previsto dalla Costituzione che oggi gli viene negato”.
Giuseppe Lorefice