Sui brogli elettorali in occasione delle Regionali del 2012, gli avvocati dell’ex parlamentare all’Ars, Pippo Gennuso, che ha vinto due ricorsi al Consiglio di Giustizia amministrativa di Palermo, hanno scoperto sconvolgenti verità.
A rivelarlo è lo stesso Gennuso, sempre più convinto che nell’udienza del prossimo 14 gennaio, il Cga non potrà fare null’altro che indire nuove elezioni nelle sedici sezioni dove sarebbero state commesse irregolarità.
“ I miei avvocati – racconta l’ex deputato – hanno accertato che le schede non sono finite in discarica dopo il presunto allagamento del piano – 2 del palazzo di Giustizia di Siracusa. I plichi richiesti dal Cga per la verifica che avrebbe dovuto effettuare la Prefettura di Siracusa, sono letteralmente spariti dall’archivio del tribunale. Insomma qualcuno li avrebbe rubati dopo venti giorni dall’ordinanza dei giudici amministrativi di ricontrollare l’esito elettorale .
Da una nostra indagine è emerso che il 20 novembre del 2013, l’impresa che è stata chiamata dopo la perdita della rete fognante, ha eseguito lavori esterni al palazzo di giustizia e non all’interno dell’edificio. Inoltre non ci risulta che al piano – 2 del Tribunale di Siracusa ci siano servizi igienici”.
Alla luce di queste informazioni che sono state raccolte, sono tanti gli interrogativi che gli avvocati dell’on. Pippo Gennuso si pongono. Perché sono state diffuse da organi istituzionali notizie non veritiere? Ed ancora: ma come si giustifica il responsabile dell’Archivio del Tribunale? Di fronte ad un vero e proprio furto di verbali e schede elettorali sono state avviate indagini da parte della Procura? Sull’intera vicenda si addenserebbero i sospetti su personaggi che non sono della provincia di Siracusa e che avrebbero avuto un ruolo chiave nella storia dei brogli elettorali. Rimane il fatto che a tutt’oggi è stata disattesa un’ordinanza del Consiglio di giustizia amministrativa, organo istituzionale inappellabile. “Voglio ben sperare che i ministri della Giustizia e dell’Interno intervengano per chiarire questo giallo. Ricordo che ho pure informato il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che è pure il presidente del Consiglio superiore della magistratura”.
La Prefettura di Siracusa, come disposto dal Cga di Palermo aveva richiesto, 45 giorni dopo l’ordinanza (5 dicembre 2013) al presidente del tribunale le buste 5R di tutte le sezioni richieste, la busta 4R della sezione numero 14 del Comune di Pachino, nonché l’intera documentazione relativa alla sezione 7 del Comune di Rosolini. Il Tribunale con una lettera datata 18 dicembre 2013 aveva risposto di essere impossibilitato a consegnare i plichi elettorali, oggetto di verifica. “La giurisprudenza in materia è chiara – conclude Gennuso – In casi come quello avvenuto in provincia di Siracusa bisogna tornare alle urne in quelle sezioni oggetto di verifica, perché le prove dei brogli sono state fatte sparire dolosamente”.
Siracusa, 4 gennaio 2014
f.to
Giuseppe Gennuso
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