“Il conformismo è il carceriere della libertà e il nemico della crescita“. J.F.K.
La società in cui viviamo ci invoglia a conformarci a schemi, a logiche e a “modus operandi”, che ci fanno apparire come persone che anelano desideri o progetti che in realtà contrastano con i propri valori.
La politica ci dipinge alcune volte come persone lontane dalle necessità e dai desideri che la gente vorrebbe realizzare per poter vivere in maniera più serena e dignitosa.
Oggi siamo chiamati a compiere un doveroso percorso di autocritica rispetto agli obiettivi che si sono raggiunti e che ci prefiggiamo di raggiungere nel futuro prossimo.
Ce lo chiede con forza la nostra coscienza come figli di questa città e il grande disagio socio-economico in cui ci troviamo.
Sono state compiute delle scelte che hanno condizionato, in maniera negativa, la possibilità di creare un percorso di crescita qualificante e rispettoso delle realtà imprenditoriali, professionali, artigianali e commerciali della nostra comunità.
Le radici in cui affonda questa condizione di disagio vanno ricercate, facendo un excursus politico degli ultimi vent’anni, mettendo in chiara evidenza il fatto che si è creato nel tempo un forte connubio tra il potere coercitivo della politica (sottoforma di assistenzialismo e/o possibilità di impiego) e la forte richiesta (per necessità) di un diritto (lavoro o assistenza-servizi), che in realtà in quanto tali dovrebbero, già di per sé, essere garantiti.
Si è così creato un sistema capace di fagocitare e soffocare qualsiasi legittima e libera aspirazione.
“Chi non ha peccati scagli la prima pietra”: ma noi crediamo che sia arrivato il momento opportuno per fare quei distinguo necessari affinchè si faccia chiarezza rispetto al percorso politico-amministrativo fin qui consumato, al quale abbiamo fatto parte, in modo corretto e legittimo.
Abbiamo dato segnali di predisposizione al confronto e al dialogo, così come è giusto che avvenga all’interno di un grupppo o di un partito, abbiamo sostenuto obiettivi politici e indicazioni strategiche rispetto al loro raggiungimento.
Ma oggi, ci troviamo nelle condizioni di dover compiere una seria analisi di questo percorso e dei risultati ottenuti. Riteniamo che le scelte fatte non abbiano dato sostegno al nostro modo di fare politica.
Nell’accezione più antica del termine, la politica sta ad indicare l’arte di governare la società. Così noi sentiamo e troviamo, oggi, il coraggio e la deteminazione per scrivere una nuova pagina della storia politica ed amministrativa della nostra città.
Una pagina che si vuole arricchire di tutti i contributi che gli uomini e le donne libere vogliono proporre per determinare una svolta radicale rispetto al sistema che ci ha portati a vivere un momento estremamente difficile come quello in cui viviamo.
Vogliamo dare un taglio netto con le logiche politiche del passato, con le vecchie nomenclature, con l’ostruzionismo preventivo allo scopo di crearsi delle nicchie di potere.
L’intento comune che ci spinge a costruire questo progetto è e sarà sempre quello di mettere al centro del nostro agire la massima trasparenza, le esigenze della nostra città e dei suoi cittadini.
Dobbiamo sentirci liberi di poter dire e confrontare le nostre opinioni senza schemi prestabiliti o preconfezionati; è quello che crediamo abbia bisogno e gridi a gran voce la società in cui viviamo; lo gridano i nostri giovani in cerca di lavoro, gli imprenditori-artigiani-commercianti in cerca di una burocrazia più efficiente, le nostre famiglie in cerca di servizi che non corrispondono al peso della tassazione a cui sono sottoposti.
Il nostro comune agire è rivolto a tutti indistintamente, purchè si abbia la consapevolezza che è giunta l’ora di operare un cambiamento forte e coraggioso
nell’ interesse della nostra città.
Solo così potremmo uscire fuori da quel conformismo che ci ha condotti fin qua; solo con il dialogo e la convergenza su obiettivi comuni possiamo crescere liberi da vincoli e schemi che hanno stroncato in passato la nostra azione politica che vuole essere rivolta all’interesse unico e sovrano—“la crescita socio-economica”—.
Oggi chiudiamo con il passato, e apriamo le porte ad un nuovo impegno libero e propositivo.
Diciamo a quanti volessero confrontarsi, proporre e stimolare ulteriori momenti di riflessione, al fine di poter percorrere questo nuovo progetto insieme, che il dialogo avverrà sempre nel rispetto delle pari dignità.
Crediamo che, solo assumendoci un forte senso di responsabilità per il compito impegnativo a cui siamo chiamati a rispondere, è possibile costruire un progetto alternativo di cambiamento.
“Volere è Potere” e noi possiamo, solo se lo vogliamo.
Crederci e mettersi in gioco è l’unica maniera possibile per raggiungere l’obiettivo.
L’unica arma che possiamo mettere in campo è il dialogo e il confronto democratico, per la costruzione di un rinnovamento serio e trasparente.
Chiediamo così di mettere in questo percorso comune tanto entusiasmo e coraggio per scelte forti ma necessarie.
Firmato
Movimento MID
ROSOLINI LIBERA MOVIMENTO ITALIANO DISABILI