Il Sindaco Antonino Savarino, in occasione del “Giorno del Ricorda” ha inviato un messaggio a tutti gli studenti della città.
Così scrive il Sindaco:
“ 10 febbraio 2012 – “Il Giorno del Ricordo” –
La Repubblica Italiana riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. (L. 92 del 30 marzo 2004).
In occasione dell’istituzione del Giorno del Ricordo, l’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi così ne sottolineava l’importanza: “La Giornata nazionale del Ricordo rinnova nella nostra coscienza collettiva la memoria di una delle grandi tragedie della seconda guerra mondiale. Il dramma delle foibe con il suo doloroso retaggio di orrore e di lutti è parte integrante della storia della nazione. La nascita della Repubblica, la rifondazione dello Stato e delle sue istituzioni sono costate enormi sacrifici: gli italiani nelle terre d’Istria, del Quarnaro e di Dalmazia, furono colpiti da una violenza cieca ed esecranda, ancora oggi viva e presente nella nostra memoria. Dobbiamo continuare a trasmettere alle nuove generazioni il monito di queste vicende per rendere più salda la democrazia nel suo cammino di crescita verso un futuro di pace e di piena integrazione fra le nazioni e fra i cittadini del mondo”.
In questo giorno è doveroso ricordare l’ultimo prefetto di Zara Vincenzo Serrentino, nostro emerito concittadino, che assunse con dignità e fermezza l’oneroso incarico di capo della città di Zara nel periodo più triste e tormentato della sua millenaria storia.
Il Giorno del Ricordo assume un’importanza morale e storica di rilevanza nazionale, che offre l’occasione di onorare i martiri e di dare un giusto riconoscimento a chi subì il dramma dell’esodo. Ma non bisogna mai abbassare la guardia, perché è necessario tenere sempre viva la voglia di verità: l’intolleranza e l’odio, infatti, sono sempre in agguato.
L’obiettivo, quindi, non deve essere quello di ricordare per rinfocolare antichi rancori o per dividere. All’opposto dobbiamo ricordare per onorare il passato e costruire un futuro sempre solidamente fondato su quei principi di libertà e democrazia che ancora oggi, a 150 dall’Unità nazionale, ci fanno sentire fieri di essere italiani.
Facciamo memoria di tanta sofferenza e di tante vite spezzate, trasmettiamo il rispetto della vita e dei valori democratici- Il Sindaco
IL RESPONSABILE