Con la riorganizzazione dei nuovi Dipartimenti doveva cominciare la “rivoluzione” dell’amministrazione Incatasciato, invece, la ripartenza dopo 7 mesi di governo, è ancora al palo. Il sindaco sei mesi fa non ha voluto prendere i miei consigli ed oggi la su amministrazione è implosa. Peggio che andar di notte, perchè questa mattina, due capi settori che aveva appena nominati, hanno detto no grazie. Si sono dimessi. Hanno detto no alla “macelleria sociale” i capi dipartimento del primo e del quarto settore: Orazio Candido e Rosario Savarino.
La prova di forza di Incatasciato, del suo consigliore fidato e di quel che resta del Pd, hanno portato soltanto il caos.
Un Comune sempre più allo sbando e con i servizi che segnano il passo. Ero stato chiaro con Incatasciato quando decise la rotazione dei funzionari. Gli dissi che non era il momento considerato il difficile momento economico – finanziario dell’Ente. Lui fece di testa sua, nonostante un piano di riequilibrio da definire ( come è andata a finire?) L’ultima salvezza per questa amministrazione è quella di andare a casa e ridare la parola ai cittadini dopo la compressione dei dipartimenti portandoli da 10 a 6.
Una pura follia, perchè vuol dire sovraccaricare di lavoro gli uffici. Ed oggi tutti i nodi sono venuti al pettine. Questo sindaco non può utilizzare il pugno di ferro contro i comunali, colpiti nei propri diritti, mentre lui pretende che facciano fino in fondo i loro doveri. Anzichè pensare a rotazioni e cambi di poltrone, che sono poi soltanto vendette politiche, non si è mai occupato seriamente di risolvere la vertenza dei dipendenti comunali, che vantano arretrati su arretrati per non considerare gli emolumenti degli straordinari dello scorso anno. I cittadini di Rosolini hanno così sempre meno fiducia nelle istituzioni ed il gradimento di questa amministrazione è sotto lo zero. Dico soltanto che siete degli avventurieri di palazzo. Fate un gesto d’amore per Rosolini. Chiedete scusa alla gente e prima che sia troppo tardi, togliete il disturbo.
GIOVANNI SPADOLA (Giovani Rosolinesi)