“In ordine alla notizia diffusa da alcuni organi di stampa relativa ad un perquisizione e sequestro disposta nei miei confronti della Procura della Repubblica di Siracusa si precisa:
il decreto di perquisizione e sequestro emesso dalla Procura di Siracusa (che procede per il presunto reato di diffamazione nei confronti del giornalista Paolo Borrometi) aveva ad oggetto la ricerca e l’acquisizione mediante sequestro del supporto audio di una conversazione avvenuta tra la blogger Micalizi Valeria e l’isp. della Polizia di Stato Modica Giuseppe (riguardante anche le vicende relative a presunti episodi di violenza dallo stesso denunciati come pretesa vittima).
Non si è resa necessaria alcuna perquisizione perché alla semplice notifica del Decreto ho spontaneamente consegnato il supporto audio in questione: non poteva essere diversamente in quanto tale supporto, accompagnato da una trascrizione integrale del colloquio eseguita da un tecnico abilitato, era stato dalla stessa consegnato già da diverse settimane alla Procura della Repubblica di Ragusa in allegato ad un esposto a firma della stessa Valeria Micalizi peraltro trasmesso pure alla Procura della Repubblica di Siracusa.
La circostanza della disponibilità del file audio e della relativa trascrizione da parte dell’A.G. pertanto era nota. Appare strano e inspiegabile perché la Procura della Repubblica di Siracusa abbia avvertito la necessità di procedere mediante ordine di perquisizione e sequestro per acquisire un documento audio già nella disponibilità dell’A.G. e che era da me custodito per averlo ricevuto dalla stessa Sig.ra Micalizi.
Appare evidente la pretestuosità del provvedimento volto a tale acquisizione, una sorta di ingiustificato accanimento rispetto ad una vicenda (i presunti episodi minaccia, violenza e intimidazione dei quali il giornalista Borrometi assume o pretende di assumere di essere stato vittima) che forse qualcuno vuole lasciare sotto la coltre del silenzio e dentro quel porto delle nebbie che avvolge tutti gli episodi denunciati dal giornalista Borrometi, troppe volte oramai smentito dalle risultanze fattuali che a mano a mano sono emerse.
Continuerò la mia battaglia di verità e chiarezza e ribadisco la mia disponibilità a fornire ogni chiarimento ed ogni elemento agli inquirenti sotto ogni forma.
Ho dato mandato ai miei legali per incontrare su questa inquietante vicenda il Procuratore Capo della Repubblica di Siracusa.
Rosolini, 8 giugno 2020-On. Giuseppe Gennuso”