Rosolini – LA presidente del Consiglio Comunale è stata sospesa dell’incarico. Il relativo provvedimento è stato emesso della Prefettura. Si tratta di una misura che avrà effetto sino a quando l’indagata sarà sottoposta a misura cautelare. Il provvedimento arriva dopo la seduta del 30 marzo scorso nel corso della quale gli otto esponenti dell’opposizione hanno chiesto di discutere la posizione della presidente Patrizia Calvo alla luce dell’inchiesta sulla sua scuola privata per la quale si trova agli arresti domiciliari. A questo punto l’atteggiamento dell’opposizione potrebbe cambiare. Se è così lo sapremo domani sera quando l’assemblea municipale tornerà in aula per discutere i punti all’ordine del giorno non trattati nella seduta del 30 marzo scorso. A questi è stato inserito, da parte del vice Presidente dell’Assemblea Rosario Cavallo, un punto aggiuntivo che riguarda l’approvazione dello schema di convenzione tra i Comuni delle Provincia di Siracusa, meno il capoluogo, per l’adesione al Centro Servizi Territoriale “Archimede”. Un punto sul cui argomento si è innescata una polemica tra l’esecutivo ed il capogruppo dei lealisti del Pdl Salvo Latino. Per quanto riguarda invece quelli rimani inevasi, due sono quelli che andranno a polarizzare l’attenzione dei consiglieri. Si tratta di andare ad approvare il regolamento comunale per la video sorveglianza e l’autorizzazione ad una cooperativa del luogo per la costruzione di 62 alloggi di edilizia sovvenzionata. Ma al di là dell’aspetto meramente tecnico,sotto osservazione è l’aspetto politico. Non va dimenticato che nell’ultima seduta consiliare, quella appunto dello scorso trenta marzo, venne a determinarsi l’abbandono dell’aula da parte degli otto consiglieri dell’opposizione per protestare contro la maggioranza “ rea “ di non avere voluto tenere in considerazione una loro mozione con la quale si invitava l’intero consiglio comunale a valutare attentamente la posizione della presidente del civico consesso Patrizia Calvo coinvolta in vicende giudiziarie che comunque nulla hanno a che vedere con la politica e che si trova agli arresti domiciliari.
Giuseppe Lorefice