Rosolini – La vicenda che riguarda l’attuale Comandante della Polizia Municipale della Città, Giuseppe Morana e l’Amministraizone Comunale si arricchisce di un nuovo tassello. Una vicenda che ebbe inizio nel 2000 con l’ amministraizone guidata da Giovanni Giuca e che sembrava finalmente avere trovato il suo epilogo con l’attuale esecutivo giudato dal Sindaco Nino Savarino che ha riassegnato allo stesso Morana le mansioni di vice comande la P.M.. Il Morana proprio nel 2000 venne “defenestrato” dal Comando di Polizia Municipale ed assegnato ad altri compiti. Da qui l’inizio di due azioni legali dello stesso nei confronti dell’Ente. Una per quanto concerne le mansioni l’altra per mobbing. Per la prima questione Morana presentò ricorso per essere stato destituito dall’incarico di Comandante reggente dei VV.UU. e responsabile del IV settore e di essere stato destinato alla svolgimento di responsabile dell’Ufficio Leva lamentando di essere stato distolto addirittura per le mansioni per le quali era stato assunto. Il Morana nel ricorso lamantava che i compiti assegnatigli erano inferiori all’ottava qualifica cui aveva diritto a seguito dello svolgimento continuativo delle funzioni superiori al Comandante reggente sia rispetto all VII qualifica riconosciutagli dall’ente e di conseguenza il diritto di potere continuare a svolgere i compiti in prededenza assegnatigli. Su questa vicenda è dei giorni scorsi la notizia che la Corte d’Appello di Catania, con sentenza del 23 aprile dello scorso anno, ha accolto l’appello del Comune di Rosolini che aveva presentato ricorso. Con questa sentenza la Corte d’Appello ha respinto invece le istanze del Morana riconoscendogli la differenza retributiva per l’espletamento temporaneo delle mansioni suoperiori. Quanto alla seconda azione legale del Morana, quella relativa al mobbing, venne a determinarsi in quanto l’allora amministrazione non ottemperò a quanto disposto dal Giudice che disponeva il suo reintegro nella qualifica di vice Comandante. Tutta una serie di vessazioni nei confronti del Morana quali quella di non svolgere le funzioni di vice comandante, di essere stato privato della divisa, dell’arma e degli strumenti di lavoro, distaccato in posizione di lavoro diversa da quella ordinaria, impedendogli perfino di timbrare il cartellino presso il luogo di lavoro, nonché di avere contatti con gli altri appartenenti al Corpo ecc. culminata con la decisione della sentenza emessa dal Giudice del lavoro dott.ssa Maria Clara Sali del Tribunale di Siracusa con la quale il Comune di Rosolini è stato condannato proprio per mobbing a danno del Vice Comandante Giuseppe Morana e al risarcimento allo stesso della somma di €. 130.000,00 circa. In questo caso il Comune ha avviato una transazione per il pagamento della somma. Bisognera attendere adesso gli sviluppi di questa sentenza in quanto le parti potrebbero presentare ricorso alla Cassazione.
Giusepp