Rosolini – Tanta gente, tantissimi giovani soprattutto, ai funerali di Francesco Giunta, il giovane centauro dicisiattenne rosolinese morto in seguito alle ferite riportate per un incidente stradale e dopo otto lunghi giorni di agonia. Il rito funebre si è svolto ieri pomeriggio presso la Chiesa del Cuore Immacolato di Maria officiato dai tutti e quattro i parroci cittadini. Dicevamo sono stati in tanti, per la maggior parte giovani amici, a stringersi ai familiari dello sfortunato giovane a dare l’ultimo saluto a “Ciccio” come afattuaosamente lo ricordano . Una tragedia, quella di Francesco iniziata la mattina del sei maggio scorso allorquando a bordo della sua moto, una Mbk, per una tragica fatalità si scontrò con una Mercedes 200 all’incrocio tra via Gonzaga e via Cesare Battisti in pieno centro cittadino. Nell’impatto ad avere la peggio fu proprio Francesco che a causa delle sue gravi ferire si ritenne un immediato trasporto con l’eleisoccorso del 118 al Cannizzaro di Catania. Al nosocomico etneo il giovane rosolinese ha lottato per otto lunghi giorni tra la vita e la morte , alla fine però nonostante il prodigardsi dei sanitari il suo venerdì scorso ha cessato di battere. Pur nello sconforto i genitori hanno compituo un gran gesto di generosità acconsendento l’espianto degli organi del figlio. Gesto questo ricordato all’inizio della celebrazione del rito funebre da un rapprersetnante della Misericordia locale che ha ringrsazioato prorpio i genitori a nome di tutte lle aasociaizoni dei trapiantati. “Non ci sono parole – ha detto don Luigi Vizzini uno dei parroci officianti durante l’omelia – per descrivere una simile tragedia. La morte, a qualsiasi età, è difficile da accettare e lo è ancora di più quando sopraggiunge improvvisa a interrompere una giovane vita. Pur nella tragedia di questi momenti dobbiamo trovare la forza di reagire e pregare per Francesco , una forza da alimentare attraverso una grande fede che non deve essere solo fatale accettazione di quanto accaduto, ma credenza che dalla morte rinasce la vita”. Alla fine un lunghissimo corteo ha accompagnato Ciccio verso l’ultima dimora.
Giuseppe Lorefice
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