Rosolini – Sono stati due, entrambi bocciati, gli emendamenti presentati dalle forze di opposizione in merito alla proposta di deliberazione della Giunta Comunale relativa alla adozione del PUC, il Piano Urbanistico Commerciale esitato dal civico consesso nella seduta di lunedì 21 marzo scorso. Il primo emendamento riguardava il centro storico mentre il secondo le aree rurali. Con il primo emendamento, i consiglieri di opposizioni, mettendo proprio come il Puc rappresenti una occasione per mettere a disposizione della cittadinanza e degli operatori commerciali uno strumento adeguato alle esigenza del territorio e quindi possa servire da volano e da catalizzatore del potenzialità del Comune, chiedono una particolare attenzione alle problematiche relative al centro storico. “Il centro storico – si legge nell’emendamento – è il cuore pulsante della città e va inquadrato non solamente come realtà culturale e sociale ma anche come realtà commerciale d in particolare come centro commerciale naturale o meglio come negozio centro storico”. Partendo da questo presupposto i consiglieri di opposizione nel dichiararsi apertamente contro la grande distribuzione commerciale in quanto questa crea poco lavoro e porta alla chiusura di decine di esercizi commerciali esistenti, hanno chiesto l’adozione di un Piano che abbia il precipuo scopo di concorrere a rilanciare, riqualificare ed incentivare gli esercizi commerciali e le medie strutture distribuiti già esistenti. Allo stesso tempo quindi di apportare una variante al PRG vigente, relativamente alle zone indicate “D6” attualmente destinate alla localizzazione di attività commerciali e ricettive di grandi superfici, prevedendo che in dette aree siano ammissibili degli esercizi commerciali al dettaglio di vicinato e medie strutture nonché di livello inferiore che si prestano di più alla vocazione economiche del comprensorio rosolinese. Con l’altro emendamento invece veniva chiesta una migliore valorizzazione delle aree rurali che consentirebbe di sviluppare sempre più il settore. I consiglieri di opposizione chiedevano che venisse inserita una variante con la quale veniva consentito agli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande connesse alla produzione dell’aziende agricola all’attività di agriturismo e turismo rurale o se insiste nel contesto ricettivo degli impianti di parchi urbani. “L’attività di vendita –si legge nell’emendamento – è ammessa purchè, previo cambio di destinazione d’uso, sia esercitata in locali nel patrimonio edilizio esistente e/o di insediamenti edilizi assertibili all’art. 22 della LR 71/78 alle condizioni di cui al punto d), comma 2 art. 2 della LR 28/99. presupposto imprescindibile è quello che l’attività di vendita sia accessoria e strettamente connessa all’attività agricola. Sono inoltre consentiti esercizi pubblici e di somministrazione di alimenti e bevande connesse all’attività sportiva e del tempo libero volte in piccole strutture al’aperto e compatibili all’ambiente circostante nell’abito di parchi urbani o aree attrezzate ”. Emendamenti, come già detto, bocciati dai consiglieri di maggioranza i quali a loro volta hanno evidenziato che si trattava di problematiche già peraltro affrontate da tempo dalla coalizione e che lo sarebbero state ulteriormente in sede di variante al Prg e con iniziative già in itinere proprio a salvaguardia dei commercianti e degli allevatori/agricoltori.
Giuseppe Lorefice