Amenta: “Basta con le illusione, l’unica soluzione è un urgente incontro tra Stato – Regione e Comuni”
Sulla situazione finanziaria delle ex Province siciliane, oggi Liberi Consorzi, dopo l’approvazione della Finanziaria regionale, torna a dare l’allarme il Vice Presidente di AnciSicilia, Paolo Amenta, Sindaco di Canicattini Bagni, così come aveva fatto prima del voto dello strumento finanziario della Regione.
«Nella vicenda delle ex Province – dichiara il Vice Presidente Amenta -, esplosa in questi giorni in tutta la sua drammaticità, dopo due ani di commissariamenti, in occasione della discussione della Finanziaria regionale, che la politica ancora una volta ha utilizzato per “accontentare” tutti senza pensare di salvare il malato, qualcuno continua a mistificare la cruda realtà, illudendoci che in fin dei conti tutto va bene.
Non è così – continua Amenta – e la politica regionale dovrebbe smetterla con i giochi di prestigio, mettendo e togliendo fondi da un capitolo all’altro, per affrontare, con la responsabilità dovuta, le difficoltà di questi Enti intermedi, le ex Province oggi Liberi Consorzi, che nel territorio erogano servizi ai cittadini, in particolare alle fasce più deboli, ai diversamente abili, e si occupano delle manutenzioni delle scuole e delle strade.
Continuare a dire, così come si sta facendo, che con i fondi assegnati dalla Finanziaria appena votata dall’Ars, si sia garantita la sopravvivenza di questi Enti, vuol dire commettere lo stesso errore, nell’intento, purtroppo, di illuderci, ad iniziare da noi Comuni e Sindaci, per i rapporti nel territorio che abbiamo con le ex Province, e perché chiamati tra qualche mese a guidarle, e con noi i cittadini penalizzati per la mancanza di servizi, e gli stessi dipendenti per l’incertezza che regna sul loro futuro.
E allora chiariamo – sottolinea il Vice Presidente di AnciSicilia – che i fondi destinati oggi alle ex Province – Liberi Consorzi, serviranno a stento a coprire il pregresso, ovvero il 2015, e non conoscendo quali contratti ogni singolo Ente in questi anni di commissariamento e ancor prima abbia stipulato, resta il dubbio anche per il 2014 e così via.
Niente lascia presagire che per l’oggi, e quindi il 2016, si voglia rimettere in moto e far proseguire il viaggio di macchine che si sono inceppate per una “rivoluzione” che non ha prodotto effetti e per i tagli impulsivi ai trasferimenti delle risorse finanziarie destinate alle Autonomie Locali.
I 19,5 milioni di euro per la quota corrente, reperiti nella Finanziaria appena votata, da distribuire alle 9 Province, di fatto serviranno a malapena a pagare gli stipendi di un solo mese (e già sono trascorsi due mesi, gennaio e febbraio di questo 2016), considerato che il costo mensile dei 6.500 dipendenti provinciali in Sicilia si aggira sui 15 milioni mensili.
Penso alla mia Provincia, Siracusa, che di questi 19,5 milioni potrà riceverne 2, se tutto va bene, e il costo mensile degli stipendi si aggira su 1,6 milioni, senza calcolare le società partecipate come Siracusa Risorse.
Stessa cosa per quanto riguarda i 9 milioni per i ratei mutuo e quelli destinati alle manutenzioni stradali.
Non una sola parola sui servizi alla persona, ad iniziare dalla 328 i cui fondi sono destinati a sanare il 2014, mentre nessun impegno per il 2015 e il 2016.
Per cui – aggiunge Amenta – per essere chiari, accadrà che già dalla prossima settimana verranno meno i servizi Asacom, quelli per l’assistenza agli studenti diversamente abili, che così saranno tagliati fuori dal “diritto allo studio”.
Nè le Province potranno contare sugli aiuti statali, considerato che nella Legge di Stabilità nemmeno un centesimo degli oltre 450 milioni di euro ha previsto per le Province siciliane, estromesse in quanto la Regione non ha ancora provveduto alla loro riforma.
E allora, è necessario, come ormai andiamo dicendo da tempo, uscire dal mondo virtuale nel quale la politica regionale vorrebbe mantenerci, per ritornare al mondo reale, quelli dei problemi ai quali dare soluzioni chiare e certe.
Questa vice delle ex Province, pertanto – conclude il Vice Presidente di AnciSicilia – va affrontata nell’unico modo possibile, attraverso un confronto tra Stato – Regione e Comuni (quest’ultimi chiamati alla gestione delle Province), per scrivere, una volta per tutte, la storia e il futuro di questi importanti Enti intermedi, che sono le Province, e il ruolo che devono continuare ad avere nel territorio e i servizi da garantire ai cittadini, compresa la programmazione dei Fondi Comunitari 2014-2020.
Stando così le cose, non solo non si verrà mai a capo e a soluzione di una situazione drammatica che ricadrà tutta sui cittadini e sul territorio, e di conseguenza sui Comuni, ma sono certo che nessun Sindaco si assumerà la responsabilità di guidare un Ente privo di identità, di contenuti, e senza coperture finanziarie per poter programmare gli interventi».