Due anni di amministrazione e le previsioni dei pochi hanno avuto già ragione delle errate certezze dei molti che vedevano in questo Sindaco il messia mandato in terra a risollevare le sorti di Rosolini.
A distanza di ventiquattro mesi crediamo che i molti abbiano ormai lasciato il passo ai pochi che un anno prima delle elezioni avevano paventato il rischio che la coalizione, che si andava formando, altro non era che una coalizione che nasceva senza un progetto politico e con l’unico scopo di scardinarne la coalizione avversaria peraltro, già di suo, logora al proprio interno e da tempo giunta al capolinea.
In verità qualche dubbio nell’imminenza delle elezione l’abbiamo avuto!
Si trattava di una coalizione composta da chi ormai da troppo tempo si riteneva messo all’angolo e che individuava nel Sindaco Savarino lo strumento con il quale raggiungere l’obbiettivo di mettere le mani sul governo della Città.
Ma una coalizione che nasce su tali presupposti non poteva che implodere. Non pensavamo così presto, ma in effetti pochi mesi dopo l’insediamento della stessa qualcuno già definiva il Sindaco non come un governatore ma come un governato da VOLPI, CONSIGLIERI SOTTO L’ARCO etc., insomma un fallimento totale e su tutti i fronti.
Dal punto di vista dell’attività amministrativa, dei risultati ottenuti, delle promesse fatte in campagna elettorale: il nulla!
Circa i segnali di discontinuità col passato, il tanto agognato rinnovamento: il nulla! Siamo tornati alla prima repubblica ed il primo cittadino è rimasto intrappolato nei meccanismi che si era dichiarato pronto ad avversare e mutare.
Gli unici risultati si sono ottenuti durante il primo anno quando si riproposero alla Regione vecchie progettualità (vedi P.I.P. e mitigazione del rischio idrogeologico) che hanno ottenuto i relativi finanziamenti grazie al forte impegno dell’Onorevole Gennuso.
Agli amministratori, in primis, non si può non imputare di non essere stati in grado di procedere alla riorganizzazione della macchina burocratica, ottimizzando la pianta organica ed individuando figure apicali idonee agli obbiettivi da cogliere. Ma nulla di tutto questo è accaduto.
Si sarebbe, infatti, dovuto procedere all’accorpamento di taluni settori che avrebbe consentito la riduzione delle figure apicali, al contrario, abbiamo assistito allo smembramento dei settori, con un incremento di ben tre apicali e ciò ha determinato un consistente aggravio dei costi per i già esigui risparmi presenti nelle casse comunali.
Come se ciò non bastasse, ad una delle figure apicali è stato affIancato un consulente a titolo oneroso. In merito ci chiediamo che bisogno ci fosse di creare il settore tributi con la conseguente nomina di un responsabile, per accorgersi dopo pochi mesi che il nominato non era in grado di evadere le richieste e/o cogliere gli obbiettivi prefissati dall’amministrazione.
Sulla nomina del Direttore generale, figura fortemente contestata alla precedente amministrazione, peraltro cavallo di battaglia della campagna elettorale, il Sindaco risponde che è una nomina imposta dalla legge e non, come è stato, una scelta politica!
La legge, infatti, non ne impone la nomina ma la lascia alla scelta discrezionale dell’amministratore, tant’è che con la finanziaria 2010 questa stessa possibilità viene eliminata, per cui ci sarebbe da valutare anche la legittimità dell’atto, anche considerato che, in un primo momento il direttore generale fu nominato fino al 31/12/2010 e successivamente, in sordina, tale nomina è stata prorogata fino alla fine del mandato sindacale.
A tal proposito ci chiediamo: “la finanziaria non impone il blocco delle assunzioni anche a tempo determinato, del rinnovo dei contratti in scadenza, delle proroghe di contratti di lavoro a qualsiasi titolo?”
Sempre sulla nomina del direttore generale l’amministrazione cerca di giustificarla puntando sulla circostanza dell’esiguo compenso, quasi dimezzato.
A tal riguardo ci chiediamo se il compenso, come accaduto per il termine di scadenza dell’incarico, verrà adeguato in barba alle disposizioni di legge. Ma su questo punto riteniamo di attendere gli eventi, perché nel caso di specie la legge impone dei parametri non derogabili e siccome il direttore generale è stato contrattualizzato con un contratto a tempo pieno ed il contratto collettivo di lavoro al quale, ope legis, si deve fare riferimento impone ben altra retribuzione, crediamo che, in perfetta continuità col passato, ciò ci condurrà, diritti diritti, ad un contenzioso.
Ma per fortuna ci si è dotati di un consulente legale a titolo oneroso per cui niente da temere.
Per due anni l’amministrazione si è nascosta dietro i debiti pregressi ed il patto di stabilità.
Ma quanti enti locali, comuni e province, non hanno debiti? Il 100% degli enti locali li ha.
Quanti enti locali non sforano il patto di stabilità? Circa il 80% lo sfora, tanto poi le penalità vengono riscritte e quasi annullate o si trasformano in un vantaggio.
Esempio ne sia la circostanza per cui il passato consiglio comunale (amministrazione Giuca) per accontentare alcuni pilastri portanti della attuale maggioranza, decise di accendere un mutuo che avrebbe dovuto porre la parola fine all’incresciosa vicenda “SCUOLA MEDIA” sacrificando il patto di stabilità. Ciò, paradossalmente, fu un passaggio politico favorevole all’attuale amministrazione, perché tale decisione impose l’introduzione dell’addizionale comunale Irpef che di fatto ha consentito a questa amministrazione di poter contare su 500.000,00 euro di entrate certe, alle quali vanno sommate quelle derivanti dall’aumento dell’ICI sulla prima casa introdotta alla fine della passata consiliatura sempre da quei consiglieri che oggi sono i pilastri portanti dell’attuale amministrazione. Questo è il danno, anzi il bene, che ha lasciato la passata amministrazione all’attuale per tramite il “non rispetto del patto di stabilità”.
In merito al lavoro ed ai precari. Solo qui l’attuale amministrazione ha evidenziato una forte discontinuità col passato. Infatti la passata amministrazione si era distinta come una delle poche amministrazioni a sfruttare in toto le opportunità che il legislatore concedeva per addivenire alla completa stabilizzazione e così è stato fino alla fine, l’amministrazione passata fu, infatti, una delle prime amministrazioni ad usufruire delle concessioni di legge. Bisognava solo produrre una dichiarazione integrativa e già dalla fine del 2008 Rosolini, alla stregua di quello che hanno fatto altri comuni, da ultimo il comune di Melilli, avremmo chiuso il capitolo stabilizzazione per tanti giovani che nel frattempo sono già diventati nonni e tutto questo prima che venissero introdotte norme restrittive e senza bisogno di aspettare la nuova legge in discussione all’ARS, tranne forse che per qualche persona vicina ad alti funzionari, che per scelta propria, aveva optato per altre soluzioni e che rischiava di restare fuori dal progetto di stabilizzazione, ma che oggi sono le uniche persone a trarre benefici dalla mancata stabilizzazione.
Allora smettetela amministratori, smettila sindaco di inveire, di spiattellare numeri che alla gente non interessano, di predicare bene e razzolare male, abbiate ed abbi la coscienza dei vostri limiti.
Un buon amministratore guarda avanti con lungimiranza ed ottimismo non procede a vista, non si nasconde dietro gli errori degli altri!
State facendo rimpiangere il tanto avversato passato! E questo è grave!
Rosolini non può attendere. Restituiamo alla politica il ruolo che gli compete e ai partiti il ruolo che gli elettori gli hanno attribuito col responso delle urne!
Riteniamo di ricordarle, “Sig. Sindaco”, che sono stati i partiti che l’hanno scelta e si sono assunti la responsabilità di indicarla come Sindaco perché questo è quello che scaturisce dal responso delle urne, è bene inoltre ricordale che ha preso meno voti della coalizione che lo sosteneva.
La smetta con queste timide e puerili aperture al dialogo politico di giorno, mentre di notte continua a cercare il dialogo con i singoli.
Quello che c’era da comprare ormai l’hai comprato.
IL GRUPPO CONSILIARE M.P.A.